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Caro-energia, la Confindustria si dice "profondamente preoccupata"
Caro-energia, la Confindustria si dice "profondamente preoccupata"
La Confindustria delle principali regioni produttrici del nord-Italia, Emilia-Romagna, Piemonte, Lombardia e Veneto, esprime forte preoccupazione sulle misure... 21.03.2022, Sputnik Italia
2022-03-21T19:05+0100
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Forte preoccupazione espressa dalla Confindustria per tutto il settore del nord-Italia: Così la Confindustria fa sentire la propria voce unisona di critica alle misure messe in campo dal governo in materia di rincari del settore energetico, con le paventate ripercussioni su tutto il comparto industriale, tramite le parole dei 4 presidenti per la regione Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna e Piemonte. Francesco Buzzella (Confindustria Lombardia), Enrico Carraro (Confindustria Veneto) Pietro Ferrari (Confindustria Emilia-Romagna), Marco Gay (Confindustria Piemonte) hanno sostanzialmente alzato così il tono dello scontro sul tema, parafrasando, indicando nella crisi attuale una forte preoccupazione per un rischio paralisi, come traspare dal loro intervento rivolto al governo:Confindustria punta il dito sulle speculazioni presunte, su cui la magistratura sta per altro indagando, e sul sistema fiscale, auspicandone una semplificazione:Forte perplessità infine, espressa anche per quel che riguarda il tanto auspicato passaggio alle nuove forme di approvigionamento energetico "green", e agli interventi in tal senso in seno al Pnrr, sottolineando come il Paese necessiti di un "vero e proprio Piano Energetico nazionale che preveda un nuovo mix di forniture e fonti. Occorre accelerare la realizzazione degli impianti di rinnovabili sbloccando, nell'interesse nazionale, gli iter autorizzativi, oggi di fatto bloccati in molti ambiti ed aree", con focus su nuove auspicate esplorazioni e l'implementamento degl impianti di rigassificazione:
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Caro-energia, la Confindustria si dice "profondamente preoccupata"
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La Confindustria delle principali regioni produttrici del nord-Italia, Emilia-Romagna, Piemonte, Lombardia e Veneto, esprime forte preoccupazione sulle misure del governo volte ad aiutare le imprese contro i rincari subiti dal settore energetico, auspicando un vero e proprio "piano Energetico nazionale".
Forte preoccupazione espressa dalla Confindustria per tutto il settore del nord-Italia:
"Occorre intervenire immediatamente, con ogni misura possibile e sostenibile, per compensare l'aumento dei costi dell'energia e gli effetti delle sanzioni legate alla guerra per i settori o le imprese direttamente colpite. L'Italia e la sua industria stanno pagando il prezzo più alto d'Europa".
Così la Confindustria fa sentire la propria voce unisona di critica alle misure messe in campo dal governo in materia di rincari del settore energetico, con le paventate ripercussioni su tutto il comparto industriale, tramite le parole dei 4 presidenti per la regione Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna e Piemonte.
Francesco Buzzella (Confindustria Lombardia), Enrico Carraro (Confindustria Veneto) Pietro Ferrari (Confindustria Emilia-Romagna), Marco Gay (Confindustria Piemonte) hanno sostanzialmente alzato così il tono dello scontro sul tema, parafrasando, indicando nella crisi attuale una forte preoccupazione per un rischio paralisi, come traspare dal loro intervento rivolto al governo:
"Pur nella consapevolezza che l'intero sistema industriale italiano è a rischio paralisi tra aumenti delle materie prime, difficoltà di approvvigionamento delle forniture e costo dell'energia, nel decreto manca la determinazione di cui c'è assoluto bisogno in periodi eccezionali come quelli che stiamo vivendo, come riporta Ansa.
Confindustria punta il dito sulle speculazioni presunte, su cui la magistratura sta per altro indagando, e sul sistema fiscale, auspicandone una semplificazione:
"Anche il sistema fiscale che grava sui prodotti energetici va reso lineare, chiaro e trasparente. Non è possibile che le imposte raddoppino il costo del carburante e siano la sommatoria di accise accumulate nei decenni", ancora da Ansa.
Forte perplessità infine, espressa anche per quel che riguarda il tanto auspicato passaggio alle nuove forme di approvigionamento energetico "green", e agli interventi in tal senso in seno al Pnrr, sottolineando come il Paese necessiti di un "vero e proprio Piano Energetico nazionale che preveda un nuovo mix di forniture e fonti. Occorre accelerare la realizzazione degli impianti di rinnovabili sbloccando, nell'interesse nazionale, gli iter autorizzativi, oggi di fatto bloccati in molti ambiti ed aree", con focus su nuove auspicate esplorazioni e l'implementamento degl impianti di rigassificazione:
"Contemporaneamente è indispensabile accelerare l'aumento del prelievo nazionale di gas, anche con nuove esplorazioni, e riattivare gli investimenti previsti sui rigassificatori".