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La benzina sfonda i 2 euro al litro: stangata da oltre 500 euro l'anno per le famiglie
La benzina sfonda i 2 euro al litro: stangata da oltre 500 euro l'anno per le famiglie
La guerra in Ucraina fa volare il prezzo dei carburanti fino a 2,2 euro al litro. L'allarme del Codacons: "Stangata da 533 euro a famiglia, il governo intervenga per calmierare i listini".
2022-03-08T13:58+0100
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Alla pompa di benzina il prezzo del carburante ha raggiunto picchi di 2,2 euro al litro. È l’effetto della crisi in Ucraina, che nei giorni scorsi, anche di fronte alla proposta americana di imporre un embargo sugli idrocarburi provenienti dalla Russia, ha fatto volare il prezzo del petrolio fino a 125 dollari al barile.E il conto pagato dai consumatori è salato: secondo una stima di Facile.it e mUp Research, ripresa dall’agenzia di stampa Adnkronos, soltanto nei primi due mesi del 2022 gli italiani hanno speso 50 euro in più rispetto al 2021 per fare il pieno alla propria auto, con un incremento del 22 per cento.Gli aumenti ci sono stati per tutti, ma a pagare di più, in particolare, sono stati i possessori di veicoli a benzina, con una spesa media di 275 euro dal primo gennaio al 28 febbraio, a fronte di 228 euro spesi lo stesso periodo dello scorso anno. Per le auto diesel, invece, si sono spesi in media 245 euro contro i 199 del 2021.Il risultato è che almeno il 72 per cento dei consumatori sta cercando di utilizzare il meno possibile il proprio mezzo di trasporto a motore, per cercare di risparmiare.Significa, secondo il Codacons, che il pieno ad un’auto di media cilindrata costerà 12 euro in più. “Un litro di verde – secondo i calcoli della stessa associazione - costa il 28,3 per cento in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, mentre per il gasolio si spende addirittura il 33 per cento in più con un rincaro sul pieno pari a +22,2 euro per una auto a benzina, +23,7 euro per una vettura diesel. La stangata raggiunge così quota +533 euro annui a famiglia in caso di auto a benzina, +568,8 euro la maggiore spesa annua per i rifornimenti in caso di auto diesel”.La stessa associazione accusa di “immoralità” il governo, che, denuncia il presidente Carlo Rienzi, avrebbe “ampio margine per intervenire su Iva e accise e calmierare i listini”.Nel frattempo, anche i gestori dei distributori sono in crisi visto che, come riferiscono i quotidiani italiani, il prezzo della materia prima da una parte fa salire i costi di gestione degli impianti e dall’altra riduce i consumi facendo calare gli incassi.
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La guerra in Ucraina fa volare il prezzo dei carburanti fino a 2,2 euro al litro. L'allarme del Codacons: "Stangata da 533 euro a famiglia, il governo intervenga per calmierare i listini".
Alla pompa di benzina il prezzo del carburante ha raggiunto picchi di 2,2 euro al litro. È l’effetto della crisi in Ucraina, che nei giorni scorsi, anche di fronte alla proposta americana di imporre un embargo sugli idrocarburi provenienti dalla Russia, ha fatto volare il prezzo del petrolio fino a 125 dollari al barile.
E il conto pagato dai consumatori è salato: secondo una stima di
Facile.it e mUp Research, ripresa dall’agenzia di stampa
Adnkronos, soltanto nei primi due mesi del 2022 gli italiani hanno speso 50 euro in più rispetto al 2021 per fare il pieno alla propria auto, con un incremento del 22 per cento.
Gli aumenti ci sono stati per tutti, ma a pagare di più, in particolare, sono stati i possessori di veicoli a benzina, con una spesa media di 275 euro dal primo gennaio al 28 febbraio, a fronte di 228 euro spesi lo stesso periodo dello scorso anno. Per le auto diesel, invece, si sono spesi in media 245 euro contro i 199 del 2021.
E la situazione, se permanessero le attuali tensioni, potrebbe peggiorare ulteriormente nei prossimi mesi, con la spesa per i carburanti che potrebbe arrivare a 1.750 euro l’anno, il 20 per cento in più rispetto all’anno scorso.
Il risultato è che almeno il 72 per cento dei consumatori sta cercando di utilizzare il meno possibile il proprio mezzo di trasporto a motore, per cercare di risparmiare.
I dati diffusi oggi dal Mite parlano di rincari del 13,3 per cento sulla benzina e del 15,2 per cento sul gasolio.
Significa, secondo il Codacons, che il pieno ad un’auto di media cilindrata costerà 12 euro in più. “Un litro di verde – secondo i calcoli della stessa associazione - costa il 28,3 per cento in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, mentre per il gasolio si spende addirittura il 33 per cento in più con un rincaro sul pieno pari a +22,2 euro per una auto a benzina, +23,7 euro per una vettura diesel. La stangata raggiunge così quota +533 euro annui a famiglia in caso di auto a benzina, +568,8 euro la maggiore spesa annua per i rifornimenti in caso di auto diesel”.
La stessa associazione accusa di “immoralità” il governo, che, denuncia il presidente Carlo Rienzi, avrebbe “ampio margine per intervenire su Iva e accise e calmierare i listini”.
“Mentre in Italia imprese e attività produttive si fermano non potendo più sostenere i costi impossibili dei carburanti, il Governo resta a guardare e le casse dello Stato si arricchiscono grazie all’escalation dei prezzi alla pompa e alle tasse su benzina e gasolio”, attacca il Codacons.
Nel frattempo, anche i gestori dei distributori sono in crisi visto che, come riferiscono i quotidiani italiani, il prezzo della materia prima da una parte fa salire i costi di gestione degli impianti e dall’altra riduce i consumi facendo calare gli incassi.