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Draghi da Bruxelles chiude all'embargo sul gas russo e chiede aiuti all'Europa
Draghi da Bruxelles chiude all'embargo sul gas russo e chiede aiuti all'Europa
Il premier durante l'incontro con la presidente della Commissione Ue Ursula Von Der Leyen: "L'Europa mostri unità anche nell’affrontare tutte le conseguenze della crisi".
2022-03-08T11:24+0100
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Da Bruxelles Mario Draghi, escluso dal vertice in videoconferenza tra Biden, Macron, Scholz e Johnson, lancia due segnali agli alleati. Il primo riguarda il possibile embargo su gas e petrolio russo. Impossibile, per l’Italia, che importa da Mosca il 40 per cento del proprio fabbisogno energetico, chiudere i rubinetti da un giorno all’altro. Il secondo riguarda gli aiuti che l’Europa deve mettere in campo per sostenere i costi delle sanzioni contro la Russia.Di quest’ultimo punto, riassume il Messaggero, si potrebbe parlare giovedì prossimo al Consiglio europeo di Versailles. L’idea è quella di varare un nuovo Pnrr, per sostenere il prezzo della crisi, e di calmierare il prezzo dei combustibili. Una proposta, quest’ultima, arrivata dal nostro ministro della Transizione Ecologica.L’unità dimostrata nel rispondere alle operazioni russe in Ucraina, con l’adozione di pesanti sanzioni e l’invio di aiuti militari a Kiev, ha detto Draghi incontrando la presidente della Commissione UE, Ursula Von Der Leyen, dovrà essere replicata “nell’affrontare tutte le conseguenze che la crisi avrà sull’UE, come l’accoglienza dei rifugiati dall’Ucraina e la tutela della sicurezza energetica per cittadini e imprese”.Una posizione, questa, condivisa dal cancelliere tedesco Olaf Scholz, che condivide con l’Italia la stretta dipendenza dalle importazioni di gas russo, definito “essenziale per la vita dei cittadini”.Il capo di Palazzo Chigi ha quindi insistito sulla necessità che gli altri paesi, Gran Bretagna in primis, mettano in atto le misure già decise prima di chiederne di nuove. Draghi si riferisce al congelamento dei beni degli oligarchi russi.“Mi farebbe davvero piacere vedere che analoghe misure venissero prese da tutti i paesi”, bacchetta, accusando alcuni stati di muoversi “meno velocemente” rispetto all’Italia.E Mosca, come ricorda Il Tempo, è anche protagonista in Libia e nel Sahel, dove gli interessi italiani sono molteplici e vanno dal settore dell’energia fino al nodo della sicurezza e dell’immigrazione.
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Draghi da Bruxelles chiude all'embargo sul gas russo e chiede aiuti all'Europa
11:24 08.03.2022 (aggiornato: 11:34 08.03.2022)
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Il premier, durante l'incontro con la presidente della Commissione UE, Ursula Von Der Leyen: "L'Europa mostri unità anche nell’affrontare tutte le conseguenze della crisi".
Da Bruxelles Mario Draghi, escluso dal vertice in videoconferenza tra Biden, Macron, Scholz e Johnson, lancia due segnali agli alleati. Il primo riguarda il possibile embargo su gas e petrolio russo. Impossibile, per l’Italia, che importa da Mosca il 40 per cento del proprio fabbisogno energetico, chiudere i rubinetti da un giorno all’altro. Il secondo riguarda gli aiuti che l’Europa deve mettere in campo per sostenere i costi delle sanzioni contro la Russia.
Di quest’ultimo punto,
riassume il Messaggero, si potrebbe parlare giovedì prossimo al Consiglio europeo di Versailles. L’idea è quella di varare un nuovo Pnrr, per sostenere il prezzo della crisi, e di calmierare il prezzo dei combustibili. Una proposta, quest’ultima, arrivata dal nostro ministro della Transizione Ecologica.
L’unità dimostrata nel rispondere alle operazioni russe in Ucraina, con l’adozione di pesanti sanzioni e l’invio di aiuti militari a Kiev, ha detto Draghi incontrando la presidente della Commissione UE, Ursula Von Der Leyen, dovrà essere replicata “nell’affrontare tutte le conseguenze che la crisi avrà sull’UE, come l’accoglienza dei rifugiati dall’Ucraina e la tutela della sicurezza energetica per cittadini e imprese”.
Il premier si è poi mostrato cauto sulla possibilità di introdurre sanzioni che vadano a colpire il gas e il petrolio russo, pur non facendo mistero di lavorare per diversificare i fornitori, con l’obiettivo di dimezzare le forniture di idrocarburi dalla Russia entro la metà del 2022.
Una posizione, questa, condivisa dal cancelliere tedesco Olaf Scholz, che condivide con l’Italia la stretta dipendenza dalle importazioni di gas russo, definito “essenziale per la vita dei cittadini”.
Il capo di Palazzo Chigi ha quindi insistito sulla necessità che gli altri paesi, Gran Bretagna in primis, mettano in atto le misure già decise prima di chiederne di nuove. Draghi si riferisce al congelamento dei beni degli oligarchi russi.
“Mi farebbe davvero piacere vedere che analoghe misure venissero prese da tutti i paesi”, bacchetta, accusando alcuni stati di muoversi “meno velocemente” rispetto all’Italia.
Eppure, l’esclusione dalla telefonata a quattro tra il presidente americano, il premier britannico e gli omologhi francese e tedesco, pesa, visto che l’Italia è legata alla Russia sia sul piano energetico che dell’interscambio economico.
E Mosca,
come ricorda Il Tempo, è anche protagonista in Libia e nel Sahel, dove gli interessi italiani sono molteplici e vanno dal settore dell’energia fino al nodo della sicurezza e dell’immigrazione.