https://it.sputniknews.com/20220308/8-marzo-occupazione-femminile-in-calo-ma-le-imprese-rosa-sono-lo-06-per-cento-in-piu-15509131.html
8 marzo: occupazione femminile in calo, ma le imprese "rosa" sono lo 0,6 per cento in più
8 marzo: occupazione femminile in calo, ma le imprese "rosa" sono lo 0,6 per cento in più
Sono i dati diffusi da Unicusano e Confesercenti in occasione della Giornata Internazionale dei Diritti della Donna.
2022-03-08T22:16+0100
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economia
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La pandemia ha penalizzato l’occupazione femminile facendo scendere la percentuale delle donne con un impiego lavorativo al 49 per cento, l’1,1 per cento in meno rispetto al periodo pre-Covid. È quanto emerge da un’analisi dell’università Niccolò Cusano, ripresa da Rainews e pubblicata nella Giornata Internazionale dei Diritti della Donna, La media europea, è al 62,4, ben sopra quella nazionale.E in alcune aree, soprattutto del Meridione, la percentuale scende ulteriormente. In Sicilia, Calabria e Campania, ad esempio, solo il 29 per cento circa delle donne ha un’occupazione. E nella fascia 25-44 anni soltanto il 48,8 per cento delle donne in queste regioni ha un impiego.Anche sul fronte dell’imprenditoria le società a gestione femminile sono ancora troppo poche: soltanto una su cinque. Più in generale sono solo 1,3 milioni su 6 milioni le aziende italiane con un management “rosa”, ovvero il 22 per cento. E le giovani imprenditrici sono ancora meno, solo il 2,6. Questo nonostante le donne, secondo l’indagine di Unicusano, siano più istruite rispetto agli uomini, con il 65,1 per cento che possiede un titolo di scuola superiore rispetto al 60,5 per cento dei colleghi maschi. Anche le laureate sono più dei laureati, il 23 per cento contro il 17,2 per cento.I dati di Confesercenti, però, sono incoraggianti e parlano di uno 0,6 per cento in più di imprese al femminile registrate lo scorso anno. Il numero delle aziende capitanate da donne è cresciuto soprattutto in Trentino, Lombardia, Sicilia e Puglia. Male invece il Lazio con un -17 per cento.Tra le proposte dell'associazione c'è quella dello studio dell'apertura di "linee di credito dedicate alle donne". "Ma - spiega Quaresmini - sarà fondamentale anche utilizzare fino in fondo le risorse messe a disposizione dal Pnrr per l'imprenditoria femminile”.
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8 marzo: occupazione femminile in calo, ma le imprese "rosa" sono lo 0,6 per cento in più
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Sono i dati diffusi da Unicusano e Confesercenti in occasione della Giornata Internazionale dei Diritti della Donna.
La pandemia ha penalizzato l’occupazione femminile facendo scendere la percentuale delle donne con un impiego lavorativo al 49 per cento, l’1,1 per cento in meno rispetto al periodo pre-Covid.
È quanto emerge da un’analisi dell’università Niccolò Cusano,
ripresa da Rainews e pubblicata nella Giornata Internazionale dei Diritti della Donna, La media europea, è al 62,4, ben sopra quella nazionale.
E in alcune aree, soprattutto del Meridione, la percentuale scende ulteriormente. In Sicilia, Calabria e Campania, ad esempio, solo il 29 per cento circa delle donne ha un’occupazione. E nella fascia 25-44 anni soltanto il 48,8 per cento delle donne in queste regioni ha un impiego.
Anche sul fronte dell’imprenditoria le società a gestione femminile sono ancora troppo poche: soltanto una su cinque. Più in generale sono solo 1,3 milioni su 6 milioni le aziende italiane con un management “rosa”, ovvero il 22 per cento. E le giovani imprenditrici sono ancora meno, solo il 2,6.
Questo nonostante le donne, secondo l’indagine di Unicusano, siano più istruite rispetto agli uomini, con il 65,1 per cento che possiede un titolo di scuola superiore rispetto al 60,5 per cento dei colleghi maschi. Anche le laureate sono più dei laureati, il 23 per cento contro il 17,2 per cento.
I dati di Confesercenti, però, sono incoraggianti e parlano di uno 0,6 per cento in più di imprese al femminile registrate lo scorso anno. Il numero delle aziende capitanate da donne è cresciuto soprattutto in Trentino, Lombardia, Sicilia e Puglia. Male invece il Lazio con un -17 per cento.
“Nonostante le difficoltà, le imprenditrici hanno dimostrato di sapere mettersi in discussione e creare opportunità per loro stesse e per gli altri", è stato il commento di Barbara Quaresmini, presidente di Impresa Donna Confesercenti, che ha chiesto di "fare di più per sostenere le imprese al femminile".
Tra le proposte dell'associazione c'è quella dello studio dell'apertura di "linee di credito dedicate alle donne". "Ma - spiega Quaresmini - sarà fondamentale anche utilizzare fino in fondo le risorse messe a disposizione dal Pnrr per l'imprenditoria femminile”.