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L'ex comandante di Gladio: "La Nato dovrebbe concedere la smilitarizzazione dell'Ucraina"
L'ex comandante di Gladio: "La Nato dovrebbe concedere la smilitarizzazione dell'Ucraina"
Il generale Paolo Inzerilli, ex capo di Stato Maggiore del Sismi ed ex comandante di Gladio, intervistato dall'Adnkronos, punta il dito contro il presidente ucraino Zelensky: "Sta facendo una dimostrazione di forza".
2022-03-07T19:50+0100
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“Io credo che nessuno in questo momento sia disposto a farsi ammazzare per bloccare Putin, dunque oggi la Nato dovrebbe concedere a Putin la demilitarizzazione dell’Ucraina insieme a una dichiarazione ufficiale di non ingresso nella Nato”, a dirlo è il generale Paolo Inzerilli, ex capo di Stato Maggiore del Sismi ed ex comandante di Gladio, l'organizzazione paramilitare appartenente alla rete internazionale Stay-behind, nata per contrastare l’eventualità di un’invasione sovietica dell’Europa Occidentale.Il militare, intervistato dall’Adnkronos, non ha problemi ad imputare al presidente ucraino Volodimir Zelensky la responsabilità del conflitto in Ucraina. Secondo il generale l’ex showman sta facendo “una dimostrazione di forza” visto che “tutto quello che la Russia ha chiesto è la dichiarazione ufficiale di non ingresso dell’Ucraina nella Nato e la demilitarizzazione del Paese”. “Non mi sembrano richieste assurde, - incalza Inzerilli - ma Zelensky non ne vuole sapere”.“Valutando la situazione attuale – ragiona quindi l’ex agente segreto - mi sento più russo che ucraino, perché penso sempre che il compito di un presidente di un Paese è prima di tutto quello di salvare la pelle dei cittadini e non di compiere gesti di forza per una libertà che in pratica esiste e che invece secondo Zelensky non esiste”. La Russia, secondo Inzerilli, ha un obiettivo chiaro: “Vuole solo fare in modo di non avere i Paesi Nato al confine. Se l’Ucraina entrasse nella Nato significherebbe avere i missili a 180 chilometri da Mosca, e onestamente voglio vedere chi ha qualcosa da protestare”.“Non si fa la guerra, con già migliaia di morti da una parte e dall’altra, - ha avvertito infine il militare - per un principio primo di una parte, non un principio primo del mondo”.Leader dei Verdi del Quebec: sì alla denazificazione dell'Ucrainail leader del Partito dei Verdi del Quebec Alex Tyrell ha definito "ragionevoli" le richieste della Russia, inclusa la denazificazione dell'Ucraina. A suo avviso, l'Occidente e le autorità ucraine dovrebbero accettare il riconoscimento della Crimea come parte della Russia e l'indipendenza della DPR e della LPR. Secondo lui, ci sono prove di legami tra le autorità ucraine e gruppi neonazisti. Nel Paese molto politici hanno stigmatizzato Tyrrell per queste affermazioni.
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Il generale Paolo Inzerilli, ex capo di Stato Maggiore del Sismi ed ex comandante di Gladio, intervistato dall'Adnkronos, punta il dito contro il presidente ucraino Zelensky: "Sta facendo una dimostrazione di forza".
“Io credo che nessuno in questo momento sia disposto a farsi ammazzare per bloccare Putin, dunque oggi la Nato dovrebbe concedere a Putin la demilitarizzazione dell’Ucraina insieme a una dichiarazione ufficiale di non ingresso nella Nato”, a dirlo è il generale Paolo Inzerilli, ex capo di Stato Maggiore del Sismi ed ex comandante di Gladio, l'organizzazione paramilitare appartenente alla rete internazionale Stay-behind, nata per contrastare l’eventualità di un’invasione sovietica dell’Europa Occidentale.
Il militare,
intervistato dall’Adnkronos, non ha problemi ad imputare al presidente ucraino Volodimir Zelensky la responsabilità del conflitto in Ucraina. Secondo il generale l’ex showman sta facendo “una dimostrazione di forza” visto che “tutto quello che la Russia ha chiesto è la dichiarazione ufficiale di non ingresso dell’Ucraina nella Nato e la demilitarizzazione del Paese”. “Non mi sembrano richieste assurde, - incalza Inzerilli - ma Zelensky non ne vuole sapere”.
“Se gliel’hanno detto ufficialmente che al momento non se ne parla, perché non se n’è stato buono e tranquillo, senza agitarsi, invece di fare scoppiare questo caos?”, insiste il generale facendo riferimento alle dichiarazioni del segretario generale della Nato, Jens Stoltemberg, che aveva escluso nell’immediato la possibilità per Kiev di entrare a far parte dell’Alleanza.
“Valutando la situazione attuale – ragiona quindi l’ex agente segreto - mi sento più russo che ucraino, perché penso sempre che il compito di un presidente di un Paese è prima di tutto quello di salvare la pelle dei cittadini e non di compiere gesti di forza per una libertà che in pratica esiste e che invece secondo Zelensky non esiste”.
“Per quel che mi riguarda oggi il problema di questa guerra si chiama Zelensky”, ha chiosato il generale.
La Russia, secondo Inzerilli, ha un obiettivo chiaro: “Vuole solo fare in modo di non avere i Paesi Nato al confine. Se l’Ucraina entrasse nella Nato significherebbe avere i missili a 180 chilometri da Mosca, e onestamente voglio vedere chi ha qualcosa da protestare”.
“Non si fa la guerra, con già migliaia di morti da una parte e dall’altra, - ha avvertito infine il militare - per un principio primo di una parte, non un principio primo del mondo”.
Leader dei Verdi del Quebec: sì alla denazificazione dell'Ucraina
il leader del Partito dei Verdi del Quebec Alex Tyrell ha definito "ragionevoli" le richieste della Russia, inclusa la denazificazione dell'Ucraina. A suo avviso, l'Occidente e le autorità ucraine dovrebbero accettare il riconoscimento della Crimea come parte della Russia e l'indipendenza della DPR e della LPR.
Secondo lui, ci sono prove di legami tra le autorità ucraine e gruppi neonazisti. Nel Paese molto politici hanno stigmatizzato Tyrrell per queste affermazioni.