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Gli utenti, le vere vittime della censura di Twitter
Gli utenti, le vere vittime della censura di Twitter
L’accademico dell'Università Nazionale Autonoma del Messico (UNAM) ed esperto di social media, Rubén Darío Vázquez, parla di come i social media non rimangono... 03.03.2022, Sputnik Italia
2022-03-03T13:04+0100
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Le misure adottate da Twitter per contrassegnare alcuni account, compresi quelli personali, colpiscono non solo coloro a cui queste "etichette" sono rivolte in via diretta, ma anche altri utenti, che vengono così privati dell'accesso alla gamma completa d’informazioni presenti sul social network, dichiara Rubén Vázquez.L’esperto sostiene che, sebbene Twitter, Facebook e altri social network siano considerati piattaforme per comunicare e condividere informazioni e opinioni, nella realtà queste sono poi costrette a seguire criteri editoriali unilaterali. Esisterebbe infatti la necessità di classificare i post e “organizzare” le piattaforme.Nel bel mezzo del conflitto in Ucraina, l’esperto avverte che nessun tipo di restrizione è imparziale, cioè qualsiasi gesto implica una presa di posizione delle piattaforme digitali rispetto alle tensioni tra Mosca e Kiev."Praticamente, in nessuna parte del mondo esiste un organo di regolamentazione che possa ‘controbilanciare’ le azioni dei social media e questo rende gli utenti in qualche modo indifesi e vulnerabili, perché ogni volta che c'è un'interruzione nella comunicazione si perde l’opportunità di vedere cosa sta succedendo dall'altra parte e di capire la portata del conflitto", sostiene.A causa del possibile blocco di Sputnik, consigliamo ai lettori di iscriversi al nostro canale Telegram, dove pubblicheremo le ultime notizie.
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L’accademico dell'Università Nazionale Autonoma del Messico (UNAM) ed esperto di social media, Rubén Darío Vázquez, parla di come i social media non rimangono imparziali, anche nei confronti dei propri utenti.
Le misure adottate da Twitter per contrassegnare alcuni account, compresi quelli personali, colpiscono non solo coloro a cui queste "etichette" sono rivolte in via diretta, ma anche altri utenti, che vengono così privati dell'accesso alla gamma completa d’informazioni presenti sul social network, dichiara Rubén Vázquez.
L’esperto sostiene che, sebbene Twitter, Facebook e altri social network siano considerati piattaforme per comunicare e condividere informazioni e opinioni,
nella realtà queste sono poi costrette a seguire criteri editoriali unilaterali. Esisterebbe infatti la necessità di classificare i post e “organizzare” le piattaforme.
"Infatti, le piattaforme di social media selezionano unilateralmente i contenuti e li taggano, li marcano, li cancellano, li valutano, senza necessariamente avere un contrappeso, cioè senza che gli utenti possano fare nulla", osserva Vazquez.
Nel bel mezzo del conflitto in Ucraina, l’esperto avverte che nessun tipo di restrizione è imparziale, cioè qualsiasi gesto implica una presa di posizione delle piattaforme digitali rispetto alle tensioni tra Mosca e Kiev.
"Praticamente, in nessuna parte del mondo esiste un organo di regolamentazione che possa ‘controbilanciare’ le azioni dei social media e questo rende gli utenti in qualche modo indifesi e vulnerabili, perché ogni volta che c'è un'interruzione nella comunicazione si perde l’opportunità di vedere cosa sta succedendo dall'altra parte e di capire la portata del conflitto", sostiene.
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