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Alta tensione nel governo per la riforma del Catasto
Alta tensione nel governo per la riforma del Catasto
La Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia sono contrari. Lo scontro in Commissione Finanze alla Camera è arrivato alle stelle. La sottosegretaria Guerra ha... 03.03.2022, Sputnik Italia
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La sottosegretaria all’Economia, Maria Cecilia Guerra, ha fatto mettere a verbale in Commissione che se non passa la riforma del catasto, "si ritiene conclusa l'esperienza di governo".Una posizione condivisa dal premier Mario Draghi, che ritiene essenziale e imprescindibile la norma che prevede una mappatura di tutti gli immobili in Italia. Si tratta inoltre di un prerequisito della stessa riforma fiscale.Per il Carroccio, però, l'aut aut dell'esecutivo "è gravissimo".Lo scontro di ieri si è chiuso con un rinvio della discussione e 24 ore di tempo per fare in modo di trovare una mediazione, che viene portata avanti da Forza Italia.La riforma è attesa in Aula alla Camera il 28 marzo. Il governo non accetterà altri rinvii.Le posizioni in campoSe da una parte c’è il centrodestra compatto contro la riforma, a favore ci sono Pd, M5s, Leu e Iv."Dobbiamo trovare un accordo che ci consenta di proseguire con il percorso della riforma, che contiene molte cose utili per imprese e famiglie, evitando che una questione poco più che simbolica ci impedisca di concentrarci sulle vere sfide del nostro fisco", dichiara Luigi Marattin, presidente della commissione Finanze e relatore della riforma in quota a Italia viva.
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Alta tensione nel governo per la riforma del Catasto
07:50 03.03.2022 (aggiornato: 08:29 03.03.2022)
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La Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia sono contrari. Lo scontro in Commissione Finanze alla Camera è arrivato alle stelle. La sottosegretaria Guerra ha dato un ultimatum: o la delega o salta l’esecutivo.
La sottosegretaria all’Economia, Maria Cecilia Guerra, ha fatto mettere a verbale in Commissione che se non passa la riforma del catasto, "si ritiene conclusa l'esperienza di governo".
Una posizione condivisa dal premier Mario Draghi, che ritiene essenziale e imprescindibile la norma che prevede una mappatura di tutti gli immobili in Italia. Si tratta inoltre di un prerequisito della stessa riforma fiscale.
Lega, Forza Italia e anche Fratelli d’Italia dall’opposizione, invece chiedono di stralciare l'articolo 6 della delega fiscale.
Per il Carroccio, però, l'aut aut dell'esecutivo "è gravissimo".
Lo scontro di ieri si è chiuso con un rinvio della discussione e 24 ore di tempo per fare in modo di trovare una mediazione, che viene portata avanti da Forza Italia.
La riforma è attesa in Aula alla Camera il 28 marzo. Il governo non accetterà altri rinvii.
Le posizioni in campo
Se da una parte c’è il centrodestra compatto contro la riforma, a favore ci sono Pd, M5s, Leu e Iv.
"Lo stesso governo e diversi gruppi hanno riconosciuto l'inutilità di un intervento solo statistico per scovare immobili-fantasma. Il ricatto conferma il dubbio che ci siano altre logiche dietro, come tassare la casa", dicono i leghisti Massimo Bitonci, Giulio Centemero e Alberto Gusmeroli.
"Dobbiamo trovare un accordo che ci consenta di proseguire con il percorso della riforma, che contiene molte cose utili per imprese e famiglie, evitando che una questione poco più che simbolica ci impedisca di concentrarci sulle vere sfide del nostro fisco", dichiara Luigi Marattin, presidente della commissione Finanze e relatore della riforma in quota a Italia viva.