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Sciopero dei camionisti, scaffali vuoti e merci in deperimento per i blocchi autostradali
Sciopero dei camionisti, scaffali vuoti e merci in deperimento per i blocchi autostradali
Da Catania a Nola, gli autotrasportatori protestano e bloccano le autostrade contro il caro carburante: 1.200 euro per un pieno dei tir. 24.02.2022, Sputnik Italia
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La protesta degli autotrasportatori sta iniziando a far sentire i primi effetti sulle forniture di cibo, per i blocchi dei Tir sulle autostrade, che stanno paralizzando le principali arterie di transito del Sud Italia.Dalla Campania, alla Puglia, fino alla Sicilia, a scatenare l'agitazione del settore sono gli aumenti del carburante, legati dalla crisi energetica. I camionisti denunciano rincari insostenibili, fino a 1.200 euro per un pieno.Ieri, la mobilitazione ha coinvolto la A1 all'altezza di Nola, mentre da due giorni si sono formati blocchi sulla A18, al casello San Gregorio di Catania.L'allarme di ColdirettiLo sciopero preoccupa i produttori e la distribuzione per le conseguenze sulla filiera agroalimentare.Coldiretti lancia l'allarme per danni incalcolabili dal campo alla tavola, con l'85% delle merci trasportato su gomma. Prodotti deperibili come frutta e verdura rischiano di marcire nei magazzini, mentre nei supermercati gli scaffali si svuotano, anche per la mancanza di forniture all’industria alimentare, costretta a fermare gli impianti di lavorazione.La crisi riguarda anche il settore caseario e le esportazioni, mentre i competitors stranieri sono pronti ad accaparrarsi lo spazio del Made in Italy sugli scaffali di negozi e supermercati all’estero. A rischio, avverte Coldiretti, è il record di 52 miliardi di esportazioni agroalimentari realizzato nel 2021.La denuncia di CodaconsIl Codacons della Sicilia scende in difesa dei consumatori e si dice pronta a denunciare a Procure e Prefetti gli autotrasportatori che bloccando le autostrade contro il caro benzina.L'associazione dei consumatori chiede la sospensione immediata della protesta, che danneggia anche produttori e coltivatori. In caso contrario, "saremo costretti a presentare denunce in tutte le Procure siciliane chiedendo di indagare i responsabili dei disagi per il reato di blocco stradale", avverte.La Sicilia chiede aiuto al GovernoLa Regione Sicilia ha chiesto con urgenza un "intervento risolutivo" del governo riguardo alla vertenza degli autotrasportatori siciliani."La Regione rimane al loro fianco, sposando anche le istanze di tutta la filiera dei produttori e dei committenti, piegati dall’aumento dei prezzi e dai disagi dovuti ai blocchi che si stanno estendendo a tutto il Sud Italia", ha dichiarato ieri l’assessore alle Infrastrutture e ai Trasporti della Regione Siciliana, Marco Falcone, a margine del tavolo, convocato presso il PalaRegione di Catania, con le rappresentanze degli autotrasportatori siciliani in sciopero da tre giorni.L'assessore ha lanciato un appello per mitigare la protesta, per non gravare di ulteriori costi i cittadini, le famiglie e le imprese.Il governo Musumeci ha confermato dieci milioni di contributi, che verranno erogati a imprese e lavoratori autonomi, a partire da aprile, per contenere le spese di attraversamento dello Stretto di Messina.
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Da Catania a Nola, gli autotrasportatori protestano e bloccano le autostrade contro il caro carburante: 1.200 euro per un pieno dei tir.
La protesta degli autotrasportatori sta iniziando a far sentire i primi effetti sulle forniture di cibo, per i blocchi dei Tir sulle autostrade, che stanno paralizzando le principali arterie di transito del Sud Italia.
Dalla Campania, alla Puglia, fino alla Sicilia, a scatenare l'agitazione del settore sono gli aumenti del carburante, legati dalla crisi energetica. I camionisti denunciano rincari insostenibili, fino a 1.200 euro per un pieno.
Ieri, la mobilitazione ha coinvolto la A1 all'altezza di Nola, mentre da due giorni si sono formati blocchi sulla A18, al casello San Gregorio di Catania.
L'allarme di Coldiretti
Lo sciopero preoccupa i produttori e la distribuzione per le conseguenze sulla filiera agroalimentare.
Coldiretti lancia l'allarme per danni incalcolabili dal campo alla tavola, con l'85% delle merci trasportato su gomma. Prodotti deperibili come frutta e verdura rischiano di marcire nei magazzini, mentre nei supermercati gli scaffali si svuotano, anche per la mancanza di forniture all’industria alimentare, costretta a fermare gli impianti di lavorazione.
"Una situazione che – sottolinea la Coldiretti – aggrava le già pesanti difficoltà della filiera agroalimentare costretta a far fronte a pesanti aumenti dei costi di produzione per le materie prime e l’energia. Dalle arance ai limoni fino ai pomodori e agli altri prodotti ortofrutticoli si rischia di dover buttare i prodotti salvati nelle campagne dalla difficile situazione climatica".
La crisi riguarda anche il settore caseario e le esportazioni, mentre i competitors stranieri sono pronti ad accaparrarsi lo spazio del Made in Italy sugli scaffali di negozi e supermercati all’estero. A rischio, avverte Coldiretti, è il record di 52 miliardi di esportazioni agroalimentari realizzato nel 2021.
La denuncia di Codacons
Il Codacons della Sicilia scende in difesa dei consumatori e si dice pronta a denunciare a Procure e Prefetti gli autotrasportatori che bloccando le autostrade contro il caro benzina.
"Condividiamo le ragioni dei camionisti, - osserva l’associazione di consumatori - ma le proteste messe in atto in queste ore rischiano di danneggiare pesantemente i cittadini e realizzare la fattispecie di blocco stradale. I consumatori si ritrovano così a pagare due volte il conto della protesta degli autotrasportatori, subendo disagi sulle autostrade e non trovando i prodotti sugli scaffali dei supermercati".
L'associazione dei consumatori chiede la sospensione immediata della protesta, che danneggia anche produttori e coltivatori. In caso contrario, "saremo costretti a presentare denunce in tutte le Procure siciliane chiedendo di indagare i responsabili dei disagi per il reato di blocco stradale", avverte.
La Sicilia chiede aiuto al Governo
La Regione Sicilia ha chiesto con urgenza un "intervento risolutivo" del governo riguardo alla vertenza degli autotrasportatori siciliani.
"La Regione rimane al loro fianco, sposando anche le istanze di tutta la filiera dei produttori e dei committenti, piegati dall’aumento dei prezzi e dai disagi dovuti ai blocchi che si stanno estendendo a tutto il Sud Italia", ha dichiarato ieri l’assessore alle Infrastrutture e ai Trasporti della Regione Siciliana, Marco Falcone, a margine del tavolo, convocato presso il PalaRegione di Catania, con le rappresentanze degli autotrasportatori siciliani in sciopero da tre giorni.
L'assessore ha lanciato un appello per mitigare la protesta, per non gravare di ulteriori costi i cittadini, le famiglie e le imprese.
"Ben venga l’ipotesi, emersa nel corso delle nostre interlocuzioni con il viceministro Teresa Bellanova, su cui confidiamo il governo dia seguito, di un aiuto economico per gli autotrasportatori da inserire nel decreto Energia", prosegue.
Il governo Musumeci ha confermato dieci milioni di contributi, che verranno erogati a imprese e lavoratori autonomi, a partire da aprile, per contenere le spese di attraversamento dello Stretto di Messina.