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Green pass, Crisanti: "Ora via le restrizioni, tuteliamo solo i fragili"
Green pass, Crisanti: "Ora via le restrizioni, tuteliamo solo i fragili"
Per il virologo dell'Università di Padova è arrivato il momento di togliere le restrizioni, compreso l'obbligo di indossare la mascherina nelle aule scolastiche.
2022-02-18T14:19+0100
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Il professor Andrea Crisanti non ha dubbi: “I casi diminuiscono grazie alla vaccinazione di massa”. Per questo, è il seguito del ragionamento, è il momento di togliere tutti i divieti, dal green pass alle mascherine nelle aule scolastiche.“Ora abbiamo la curva dei contagi in picchiata e milioni di immunizzati il cui livello di protezione, ora altissimo, decade con il tempo. Quindi è il momento giusto per avere il coraggio di dire basta alle restrizioni. Rinviando le riaperture di due mesi, passano altri sessanta giorni dall’infezione o dalla vaccinazione e le persone sono meno protette”, spiega l’infettivologo dell’Università di Padova al Giornale.Ma non si può puntare al 100 per cento di copertura vaccinale. L’obbligo vaccinale, secondo il professore, è arrivato troppo tardi: “È stato deciso per evitare l’affollamento delle terapie intensive nel momento del maggior picco, invece andava introdotto molti mesi fa”. Adesso, osserva, “l’impatto sulla platea degli irriducibili o degli scettici è nullo”.Detto questo, l’attuale situazione epidemiologica, per il virologo, consentirebbe un graduale ritorno alla normalità. Tra i passi che andrebbero fatti, secondo Crisanti, c’è quello della rimozione dell’obbligo di indossare la mascherina nelle aule. “La maggior parte dei ragazzi o è vaccinato o si è infettato”, ragiona l’esperto, e quindi possiede gli anticorpi contro il virus.Per questa categoria, il governo, secondo Crisanti, potrebbe prevedere una serie di misure di protezione, come “sostegni per tamponi molecolari e per assumere badanti” per tutti coloro che hanno diritto alla legge 104 e agevolazioni per accesso al lavoro a distanza.Insomma, per l’infettivologo bisogna approfittare dell'attuale congiuntura favorevole per riconquistare la normalità. Per il futuro, però, non si sbilancia. Siamo alla fine di questa ondata, ma non è escluso che nei prossimi mesi possano emergere altre varianti del virus.
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Green pass, Crisanti: "Ora via le restrizioni, tuteliamo solo i fragili"
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Per il virologo dell'Università di Padova, è arrivato il momento di togliere le restrizioni, compreso l'obbligo di indossare la mascherina nelle aule scolastiche.
Il professor Andrea Crisanti non ha dubbi: “I casi diminuiscono grazie alla vaccinazione di massa”. Per questo, è il seguito del ragionamento, è il momento di togliere tutti i divieti, dal green pass alle mascherine nelle aule scolastiche.
“Ora abbiamo la curva dei contagi in picchiata e milioni di immunizzati il cui livello di protezione, ora altissimo, decade con il tempo. Quindi è il momento giusto per avere il coraggio di dire basta alle restrizioni. Rinviando le riaperture di due mesi, passano altri sessanta giorni dall’infezione o dalla vaccinazione e le persone sono meno protette”, spiega l’infettivologo dell’Università di Padova
al Giornale.
Per Crisanti, il virus, ormai, è sotto controllo, grazie alle vaccinazioni e al green pass, che ha spinto tantissimi indecisi a sottoporsi alla prima dose.
Ma non si può puntare al 100 per cento di copertura vaccinale.
“Non ci siamo riusciti neppure con il morbillo”, spiega. “A questo punto – va avanti - gli over 50 non vaccinati ce li dobbiamo dimenticare. Sono irrecuperabili”.
L’obbligo vaccinale, secondo il professore, è arrivato troppo tardi: “È stato deciso per evitare l’affollamento delle terapie intensive nel momento del maggior picco, invece andava introdotto molti mesi fa”. Adesso, osserva, “l’impatto sulla platea degli irriducibili o degli scettici è nullo”.
Detto questo, l’attuale situazione epidemiologica, per il virologo, consentirebbe un graduale ritorno alla normalità. Tra i passi che andrebbero fatti, secondo Crisanti, c’è quello della rimozione dell’obbligo di indossare la mascherina nelle aule.
“La maggior parte dei ragazzi o è vaccinato o si è infettato”, ragiona l’esperto, e quindi possiede gli anticorpi contro il virus.
Oggi i decessi per Covid, va avanti Crisanti, riguardano “per il 90 per cento persone fragili, ultraottantenni, immunocompromessi, coloro che assumono farmaci tumorali”. “È a questa categoria, - incalza - circa 6-7 milioni di persone, che va rivolta ora l’attenzione della sanità pubblica e dello Stato, non ai no-vax”.
Per questa categoria, il governo, secondo Crisanti, potrebbe prevedere una serie di misure di protezione, come “sostegni per tamponi molecolari e per assumere badanti” per tutti coloro che hanno diritto alla legge 104 e agevolazioni per accesso al lavoro a distanza.
Insomma, per l’infettivologo bisogna approfittare dell'attuale congiuntura favorevole per riconquistare la normalità. Per il futuro, però, non si sbilancia. Siamo alla fine di questa ondata, ma non è escluso che nei prossimi mesi possano emergere altre varianti del virus.