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Covid, Speranza: "Ondata terrificante, grazie ai vaccini abbiamo retto"
Covid, Speranza: "Ondata terrificante, grazie ai vaccini abbiamo retto"
Con omicron più contagi in un mese e mezzo che in tutta la pandemia. La curva si sta piegando e "siamo in una fase di transizione" ma "non ne siamo ancora... 13.02.2022, Sputnik Italia
2022-02-13T16:25+0100
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Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ospite alla trasmissione Mezz'ora in più, in onda domenica pomeriggio su Rai3, ha fatto il punto sulla situazione in Italia della pandemia di Covid-19, soffermandosi sulla vaccinazione e l'ondata di contagi omicron. Grazie alla vaccinazione del 91% della platea over 12 è stata evitata la pressione sugli ospedali. Il ministro ha puntualizzato che la maggiore quota di ospedalizzazioni riguardano per lo più le persone non vaccinate. Speranza ha ricordato i giorni in cui la variante Omicron ha iniziato a travolgere l'Europa e l'Italia. "Negli ultimi giorni di dicembre ci sono state riunioni tutt’altro che semplici con ministri della Salute di altri paesi d’Europa e del mondo. L’ondata ci preoccupava, poi con il passare dei giorni abbiamo acquisito evidenza relativa all’efficacia dei vaccini" rispetto al rischio di decesso e ricovero in area medica e terapia intensiva. "L'Ecdc ha detto che siamo ancora in fase pandemica, certo va molto molto meglio. Oggi stiamo piegando la curva, ormai avviene da due settimane, senza aver dovuto far pagare alle persone il prezzo di chiusure come in altre situazioni e in altri paesi e questo è stato possibile grazie a questo scudo costruito con i vaccini'', ha continuato. Il ministro ha messo in evidenza che il miglioramento del quadro sanitario è avvenuto con le attività aperte, ad eccezione delle discoteche, e che bisogna far ripartire tutte le attività grazie allo "scudo" garantito dalla vaccinazione. “Siamo in una fase di transizione - ha sottolineato - non siamo in difficoltà come prima ma non ne siamo ancora fuori”.
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Con omicron più contagi in un mese e mezzo che in tutta la pandemia. La curva si sta piegando e "siamo in una fase di transizione" ma "non ne siamo ancora fuori", ha detto il ministro.
Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ospite alla trasmissione Mezz'ora in più, in onda domenica pomeriggio su Rai3, ha fatto il punto sulla situazione in Italia della pandemia di Covid-19, soffermandosi sulla vaccinazione e l'ondata di contagi omicron.
“Grazie ai vaccini abbiamo retto davanti a questa ondata terrificante, con oltre 200mila contagi al giorno. Siamo arrivati a 1.700 persone in terapia intensiva, ma nei momenti peggiori eravamo arrivati a 4.000 persone. Abbiamo retto grazie a una campagna di vaccinazione straordinaria", ha detto Speranza sottolineando che la nuova variante "ha provocato più casi nell'ultimo mese e mezzo che in tutta la pandemia''.
Grazie alla vaccinazione del 91% della platea over 12 è stata evitata la pressione sugli ospedali. Il ministro ha puntualizzato che la maggiore quota di ospedalizzazioni riguardano per lo più le persone non vaccinate.
"I non vaccinati sono solo il 9% che quando va in ospedale produce la maggioranza dei casi, in modo particolare in terapia intensiva”, ha precisato.
Speranza ha ricordato i giorni in cui la variante Omicron ha iniziato a travolgere l'Europa e l'Italia.
"Negli ultimi giorni di dicembre ci sono state riunioni tutt’altro che semplici con ministri della Salute di altri paesi d’Europa e del mondo. L’ondata ci preoccupava, poi con il passare dei giorni abbiamo acquisito evidenza relativa all’efficacia dei vaccini" rispetto al rischio di decesso e ricovero in area medica e terapia intensiva.
"L'Ecdc ha detto che siamo ancora in fase pandemica, certo va molto molto meglio. Oggi stiamo piegando la curva, ormai avviene da due settimane, senza aver dovuto far pagare alle persone il prezzo di chiusure come in altre situazioni e in altri paesi e questo è stato possibile grazie a questo scudo costruito con i vaccini'', ha continuato.
Il ministro ha messo in evidenza che il miglioramento del quadro sanitario è avvenuto con le attività aperte, ad eccezione delle discoteche, e che bisogna far ripartire tutte le attività grazie allo "scudo" garantito dalla vaccinazione. “Siamo in una fase di transizione - ha sottolineato - non siamo in difficoltà come prima ma non ne siamo ancora fuori”.