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Metaverso, nella realtà virtuale di Marck Zuckerberg ci si fa male per davvero
Metaverso, nella realtà virtuale di Marck Zuckerberg ci si fa male per davvero
Partecipare ad un incontro di boxe nella realtà virtuale del metaverso dovrebbe essere divertente, perché non ci si fa male e al contempo si tiene il corpo... 12.02.2022, Sputnik Italia
2022-02-12T22:05+0100
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A questa visione manca però una porzione rilevante. Se con Nintendo Wii e i suoi accessori si avevano gli occhi liberi e si vedeva quel che si faceva, con il visore davanti agli occhi il mondo reale intorno alla persona scompare e resta solo quello virtuale.Cosa significa? Significa che se sei al chiuso nella tua stanzetta, o nel soggiorno, e stai partecipando ad un incontro di boxe, potresti dare un gancio bene assestato all’avatar virtuale dello sfidante, ma un pugno vero al muro o ad un oggetto di casa.C’è chi si è già fatto male, sferrando cazzotti a telai in acciaio, e chi ha rotto preziosi vasi di cristallo, giocando a tennis nel metaverso con una racchetta vera, che colpisce a vuoto nella stanza in cui ci si trova.Ma non è tutto, perché alcuni mesi fa una madre inglese, che partecipa come beta tester, cioè come utente sperimentatore del nuovo metaverso di Marck Zuckerberg, ha raccontato che appena un minuto dopo essersi collegata all’ambiente con il suo avatar 3D, è stata aggredita da altri avatar 3D di sesso maschile, che l’hanno letteralmente stuprata.La donna lo ha raccontato nel suo blog, spiegando che il suo avatar 3D è stato trattenuto dagli altri avatar e lei non ha potuto fare nulla.Stupro virtuale che pone interrogativi sulla sicurezza che questo mondo virtuale ci presenta, e che pare non essere capace di tenere fuori i mali della società. Del resto, gli avatar sono virtuali, ma le persone che si celano dietro di essi sono reali e si portano dietro ciò che sono nel mondo reale.Gladiatori nel Colosseo, con clavicole slogateE che dire di un uomo della Carolina del Nord, che si è slogato una clavicola mentre faceva il gladiatore nel Colosseo dell’antica Roma?Era impegnato virtualmente con una tigre che voleva virtualmente sbranarlo, ma nel mondo reale l’uomo si è procurato lesioni fisiche vere nel tentativo di uccidere la bestia virtuale.
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Metaverso, nella realtà virtuale di Marck Zuckerberg ci si fa male per davvero
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Partecipare ad un incontro di boxe nella realtà virtuale del metaverso dovrebbe essere divertente, perché non ci si fa male e al contempo si tiene il corpo allenato.
A questa visione manca però una porzione rilevante. Se con Nintendo Wii e i suoi accessori si avevano gli occhi liberi e si vedeva quel che si faceva, con il visore davanti agli occhi il mondo reale intorno alla persona scompare e resta solo quello virtuale.
Cosa significa? Significa che se sei al chiuso nella tua stanzetta, o nel soggiorno, e stai partecipando ad un incontro di boxe, potresti dare un gancio bene assestato all’avatar virtuale dello sfidante, ma un pugno vero al muro o ad un oggetto di casa.
C’è chi si è già fatto male, sferrando cazzotti a telai in acciaio, e chi ha rotto preziosi vasi di cristallo, giocando a tennis nel metaverso con una racchetta vera, che colpisce a vuoto nella stanza in cui ci si trova.
Ma non è tutto, perché alcuni mesi fa una madre inglese, che partecipa come beta tester, cioè come utente sperimentatore del nuovo metaverso di Marck Zuckerberg, ha raccontato che appena un minuto dopo essersi collegata all’ambiente con il suo avatar 3D, è stata
aggredita da altri avatar 3D di sesso maschile, che l’hanno letteralmente stuprata.
La donna lo ha raccontato nel suo blog, spiegando che il suo avatar 3D è stato trattenuto dagli altri avatar e lei non ha potuto fare nulla.
Stupro virtuale che pone interrogativi sulla sicurezza che questo mondo virtuale ci presenta, e che pare non essere capace di tenere fuori i mali della società. Del resto, gli avatar sono virtuali, ma le persone che si celano dietro di essi sono reali e si portano dietro ciò che sono nel mondo reale.
Gladiatori nel Colosseo, con clavicole slogate
E che dire di un uomo della Carolina del Nord, che si è slogato una clavicola mentre faceva il gladiatore nel Colosseo dell’antica Roma?
Era impegnato virtualmente con una tigre che voleva virtualmente sbranarlo, ma nel mondo reale l’uomo si è procurato lesioni fisiche vere nel tentativo di uccidere la bestia virtuale.