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UK: Zuckerberg rischia la prigione se Facebook non rispetta la legge sulla sicurezza online
UK: Zuckerberg rischia la prigione se Facebook non rispetta la legge sulla sicurezza online
L'Online Safety Bill del Regno Unito, che dovrebbe essere presentato in parlamento nei prossimi mesi, mira a costringere le piattaforme Internet a reprimere i... 06.02.2022, Sputnik Italia
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Il segretario britannico per il digitale, la cultura, i media e lo sport Nadine Dorries ha avvertito che il CEO di Facebook Mark Zuckerberg potrebbe finire in prigione se l'azienda, che ora è conosciuta come Meta, non rispetterà la nuova legislazione sulla sicurezza online."Assolutamente", ha detto Dorries quando gli è stato chiesto in un'intervista a Times Radio se dirigenti senior, come Zuckerberg, potrebbero trovarsi dietro le sbarre se non agiscono per proteggere gli utenti dai danni di Internet in sincronia con l'Online Safety Bill, che dovrebbe essere introdotto in parlamento nei prossimi mesi.Andy Burrows, capo della politica online sulla sicurezza dei bambini presso la National Society for the Prevention of Cruelty to Children (NSPCC), un ente di beneficenza britannico per la protezione dei bambini, tuttavia, è rimasto scettico sull'impegno di Dorries.Burrows ha insistito sul fatto che, a meno che il disegno di legge sulla sicurezza online non sia "rafforzato a sufficienza, le sanzioni penali saranno un classico "buco nell'acqua".
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L'Online Safety Bill del Regno Unito, che dovrebbe essere presentato in parlamento nei prossimi mesi, mira a costringere le piattaforme Internet a reprimere i contenuti illegali e a proteggere gli utenti dai possibili danni e problemi derivanti dalla rete.
Il segretario britannico per il digitale, la cultura, i media e lo sport Nadine Dorries ha avvertito che il CEO di Facebook Mark Zuckerberg potrebbe finire in prigione se l'azienda, che ora è conosciuta come Meta, non rispetterà la nuova legislazione sulla sicurezza online.
"Assolutamente", ha detto Dorries quando gli è stato chiesto in un'intervista a Times Radio se dirigenti senior, come Zuckerberg, potrebbero trovarsi dietro le sbarre se non agiscono per proteggere gli utenti dai danni di Internet in sincronia con l'Online Safety Bill, che dovrebbe essere introdotto in parlamento nei prossimi mesi.
Andy Burrows, capo della politica online sulla sicurezza dei bambini presso la National Society for the Prevention of Cruelty to Children (NSPCC), un ente di beneficenza britannico per la protezione dei bambini, tuttavia, è rimasto scettico sull'impegno di Dorries.
"Nonostante la retorica, le attuali proposte del governo significano che i capi tecnologici non saranno ritenuti personalmente responsabili per gli effetti dannosi dei loro algoritmi o per non aver impedito il grooming e potranno essere perseguiti solo per non aver fornito informazioni all'autorità di regolamentazione", ha aggiunto.
Burrows ha insistito sul fatto che, a meno che il disegno di legge sulla sicurezza online non sia "rafforzato a sufficienza, le sanzioni penali saranno un classico "buco nell'acqua".