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Israele, Bennett avverte: "liberi di agire contro l'Iran, è una grande minaccia"
Israele, Bennett avverte: "liberi di agire contro l'Iran, è una grande minaccia"
Il primo ministro isareliano Naftali Bennett ha annunciato che, con o senza un accordo sul nucleare sottoscritto dall'Iran, Israele "rimarrà libero di agire su... 06.02.2022, Sputnik Italia
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"L'Iran rappresenta la più grande minaccia per Israele e lo stato ebraico rimarrà libero di agire su Teheran con o senza un accordo nucleare", ha affermato il primo ministro Naftali Bennett aprendo la riunione settimanale del governo domenica. L'annuncio è arrivato tra i colloqui in corso a Vienna sul programma nucleare iraniano e l'intensificarsi delle tensioni regionali per uno scambio di attacchi tra gli Houthi dello Yemen e gli stati del Golfo."Attualmente stiamo affrontando le nostre debolezze e costruendo la forza militare di Israele per gli anni e persino i decenni a venire. Israele rimarrà libero di agire in ogni caso, con o senza un accordo", ha poi aggiunto.Sono intanto attualmente in corso a Vienna i negoziati per rinnovare il JCPOA (il Piano d'azione congiunto globale, n.d.r.), e revocare le sanzioni di Washington. Sullo sfondo dei negoziati e delle discussioni sulla possibilità di un dialogo diretto tra i rappresentanti degli Stati Uniti e dell'Iran su questo tema, un rappresentante del Dipartimento di Stato ha detto a Sputnik che Washington ha deciso di ripristinare le esenzioni precedentemente annullate dalle sanzioni contro il programma nucleare iraniano. Allo stesso tempo, è stato osservato che Washington non considera questo passaggio come una concessione a Teheran.Nelle ultime settimane la tensione nella regione è aumentata a causa dell'intensificarsi delle attività dei gruppi Houthi in Yemen con il sostegno di Teheran.Dall'inizio di gennaio, gli Houthi, dopo una lunga pausa, hanno ricominciato a bombardare gli Emirati in risposta alla ripresa della partecipazione dell'esercito degli Emirati alle operazioni contro gli Houthi nello Yemen.Lo scontro armato tra le forze governative e gli Houthi è in corso in Yemen dall'agosto 2014. Dal 2015 una coalizione araba guidata da Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti combatte dalla parte del governo.
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Il primo ministro isareliano Naftali Bennett ha annunciato che, con o senza un accordo sul nucleare sottoscritto dall'Iran, Israele "rimarrà libero di agire su Teheran". Proseguono intanto le trattative a Vienna per il rinnovo del JCPOA, mentre sale la tensione in Yemen.
"L'Iran rappresenta la più grande minaccia per Israele e lo stato ebraico rimarrà libero di agire su Teheran con o senza un accordo nucleare", ha affermato il primo ministro Naftali Bennett aprendo la riunione settimanale del governo domenica.
L'annuncio è arrivato tra i colloqui in corso a Vienna sul programma nucleare iraniano e l'intensificarsi delle tensioni regionali per uno scambio di attacchi tra gli Houthi dello Yemen e gli stati del Golfo.
"La più grande minaccia per lo Stato di Israele è l'Iran. Il programma nucleare iraniano è sotto la responsabilità del governo israeliano e, naturalmente, stiamo seguendo i negoziati a Vienna", ha affermato il primo ministro.
"Attualmente stiamo affrontando le nostre debolezze e costruendo la forza militare di Israele per gli anni e persino i decenni a venire. Israele rimarrà libero di agire in ogni caso, con o senza un accordo", ha poi aggiunto.
Sono intanto attualmente in corso a Vienna i negoziati per rinnovare il JCPOA (il Piano d'azione congiunto globale, n.d.r.), e revocare le sanzioni di Washington. Sullo sfondo dei negoziati e delle discussioni sulla possibilità di un dialogo diretto tra i rappresentanti degli Stati Uniti e dell'Iran su questo tema, un rappresentante del Dipartimento di Stato ha detto a Sputnik che Washington ha deciso di ripristinare le esenzioni precedentemente annullate dalle sanzioni contro il programma nucleare iraniano.
Allo stesso tempo, è stato osservato che Washington non considera questo passaggio come una concessione a Teheran.
Nelle ultime settimane la tensione nella regione è aumentata a causa dell'intensificarsi delle attività dei gruppi Houthi in Yemen con il sostegno di Teheran.
"Nelle ultime settimane, durante i colloqui, l'Iran ha aumentato la sua aggressività e ha usato ripetutamente il terrorismo nella regione, come tutti avete visto. È così che si svolgono i negoziati a Teheran", ha affermato il primo ministro israeliano.
Dall'inizio di gennaio, gli Houthi, dopo una lunga pausa, hanno ricominciato a bombardare gli Emirati in risposta alla ripresa della partecipazione dell'esercito degli Emirati alle operazioni contro gli Houthi nello Yemen.
Lo scontro armato tra le forze governative e gli Houthi è in corso in Yemen dall'agosto 2014. Dal 2015 una coalizione araba guidata da Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti combatte dalla parte del governo.