Milano Unica a Rho per due giorni: fiera unica davvero
Milano Unica a Rho per due giorni: fiera unica davvero
La 34ª edizione di Milano Unica si tiene il 1° e il 2 febbraio a Rho Fiera Milano e registra una presenza in crescita del 27%, rispetto all'edizione precedente... 02.02.2022, Sputnik Italia
Una delle più importanti fiere nell’ambito della moda, Milano Unica, ha raccolto 343 espositori, di cui 291 italiani (+30%) e 52 stranieri (+13%). La pandemia ha ridotto i numeri di espositori stranieri, ma comunque si sente il vento di speranza e l'inizio della ripresa.Alla fiera si presentano le collezioni di tessuti e accessori di alta qualità per uomo, donna e bambino Primavera/Estate 2023, ed è qui che si possono immaginare le future collezioni dei migliori stilisti.La tradizionale Cerimonia di apertura, introdotta dal Presidente di Milano Unica, Alessandro Barberis Canonico, è iniziata con un minuto di silenzio, per commemorare Nino Cerruti, il grande stilista e imprenditore scomparso lo scorso 15 gennaio.Alessandro Barberis Canonico ha parlato della difficoltà di trovare delle figure professionali specializzate per garantire l’integrità della filiera Tessile-Moda. Si è di fronte al paradosso, tutto italiano, di una disoccupazione giovanile che supera il 20%, il settore non riesce comunque a trovare figure professionali. Bisogna far quindi diventare il settore attraente per i giovani.Il presidente di Milano Unica dice, infatti, che i giovani si sono disaffezionati nei confronti del lavoro dell’industria tessile, del lavoro in fabbrica, “che non ha però riscontri nella moderna organizzazione produttiva, in cui prevalgono nuove competenze tecniche unite al saper fare artigianale. Ridare status al lavoro in fabbrica con un’adeguata formazione tecnica e culturale deve vedere l’impegno delle Istituzioni, ma anche delle famiglie. Anche se non va ignorato il problema della remunerazione, che deve essere affrontato a diversi livelli ma, soprattutto, con una coraggiosa e prolungata decontribuzione del lavoro giovanile”. Barberis Canonico ha citato il caso di Biella, dove si cercano 36 profili di difficile reperimento, di cui alcuni introvabili.Il settore ha bisogno di almeno 50mila persone. Di questo ha parlato Cirillo Marcolin, Presidente di Confindustria Moda, che riunisce sette associazioni del settore: “Si stima che nei prossimi anni il comparto avrà bisogno di 50.000 persone con competenze tradizionali, ma anche innovative, ad esempio nell’ambito della digitalizzazione e della sostenibilità. Come Confindustria Moda abbiamo creato il Comitato Education, che coinvolge tutte e sette le associazioni, e abbiamo firmato un protocollo d’intesa con il Ministero dell’Istruzione affinché vengano avviati percorsi formativi sia per i giovani che per il corpo docente. Sarà inoltre fondamentale favorire uno stretto dialogo tra territori e aziende. Tutte le imprese devono lavorare all’unisono per raggiungere questi obiettivi, perché i giovani non sono solo il futuro della moda, ma anche il presente”.il vicepresidente di Confindustria con delega al Capitale Umano, Gianni Brugnoli, ha citato un'espressione dell'imprenditore Andrea Crespi, ampliandola: "Il tessile è figo, sì, a 360 gradi. Bisogna far capire che lo è anche tingere il filo e tutti i processi delle nostre aziende. Stiamo andando anche in radio a raccontarlo". E mette in dubbio l’efficienza del reddito di cittadinanza per i giovani, che disincentiva la ricerca di un lavoro.Insomma, “Portare i giovani a lavorare in Ferrari è facile", dice il presidente di Smi Sergio Tamborini. Ma nel tessile non lo è. "Dobbiamo raccontare quanto è bello il nostro lavoro", conferma anche Paolo Bastianello, Presidente Comitato Education Confindustria Moda. E come testimonianza hanno portato due ex-studenti, che sono innamorati di questo lavoro.il Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca Patrizio Bianchi, intervenuto in videoconferenza, ha invitato a guardare oltre l'emergenza, perché il sistema regge “con lo sguardo nella profondità, quella della nostra storia, del nostro sapere”.Al margine della cerimonia di inaugurazione, Sputnik Italia ha parlato con Claudio Marenzi, presidente di Pitti Immagine, sulla sua esposizione. “È andata l’oltre ogni aspettativa. Sia per gli espositori che sono stati il doppio rispetto a giugno, ma anche per i tanti visitatori, la maggior parte dall’Italia e dall’Europa. Poi abbiamo avuto qualche compratore venuto dagli Stati Uniti, pochi dalla Russia. C’è stata la quasi completa assenza dal mondo asiatico. Ma c’è stato un grande entusiasmo, ed era importante farla fisicamente”.Alla domanda su quando torneremo ai livelli di pre-Covid, ha risposto: “Penso che avremo ancora un anno di alti e bassi. Sicuramente a giugno si tornerà ancora ad una crescita rispetto a gennaio, ma non penso che si ritorni alla normalità prima di 2023”.
La 34ª edizione di Milano Unica si tiene il 1° e il 2 febbraio a Rho Fiera Milano e registra una presenza in crescita del 27%, rispetto all'edizione precedente di luglio 2021.
Una delle più importanti fiere nell’ambito della moda, Milano Unica, ha raccolto 343 espositori, di cui 291 italiani (+30%) e 52 stranieri (+13%). La pandemia ha ridotto i numeri di espositori stranieri, ma comunque si sente il vento di speranza e l'inizio della ripresa.
Alla fiera si presentano le collezioni di tessuti e accessori di alta qualità per uomo, donna e bambino Primavera/Estate 2023, ed è qui che si possono immaginare le future collezioni dei migliori stilisti.
La tradizionale Cerimonia di apertura, introdotta dal Presidente di Milano Unica, Alessandro Barberis Canonico, è iniziata con un minuto di silenzio, per commemorare Nino Cerruti, il grande stilista e imprenditore scomparso lo scorso 15 gennaio.
Alessandro Barberis Canonico ha parlato della difficoltà di trovare delle figure professionali specializzate per garantire l’integrità della filiera Tessile-Moda. Si è di fronte al paradosso, tutto italiano, di una disoccupazione giovanile che supera il 20%, il settore non riesce comunque a trovare figure professionali. Bisogna far quindi diventare il settore attraente per i giovani.
La 34ª edizione di Milano Unica si tiene il 1° e il 2 febbraio a Rho Fiera Milano.
Il presidente di Milano Unica dice, infatti, che i giovani si sono disaffezionati nei confronti del lavoro dell’industria tessile, del lavoro in fabbrica, “che non ha però riscontri nella moderna organizzazione produttiva, in cui prevalgono nuove competenze tecniche unite al saper fare artigianale. Ridare status al lavoro in fabbrica con un’adeguata formazione tecnica e culturale deve vedere l’impegno delle Istituzioni, ma anche delle famiglie. Anche se non va ignorato il problema della remunerazione, che deve essere affrontato a diversi livelli ma, soprattutto, con una coraggiosa e prolungata decontribuzione del lavoro giovanile”. Barberis Canonico ha citato il caso di Biella, dove si cercano 36 profili di difficile reperimento, di cui alcuni introvabili.
Soffermandosi sulle difficoltà registrate dal comparto nel corso del 2021, Barberis Canonico ha aggiunto che “Il debole andamento del nostro export, soprattutto sui tradizionali, maggiori mercati di sbocco, ha permesso di recuperare solo in parte i negativi risultati del 2020, nonostante la robusta crescita complessiva dell’economia e dell’industria italiana e della ripresa del commercio internazionale. Infine, da ultimo ma non meno importante, nella seconda metà del 2021, hanno significativamente influito i rincari e le difficoltà nel reperimento di materie prime e semilavorati, i costi di trasporto, nonché l’impennata dei prezzi energetici, rendendo ancor più complicata la gestione del conto economico per gran parte delle nostre aziende”.
Il settore ha bisogno di almeno 50mila persone. Di questo ha parlato Cirillo Marcolin, Presidente di Confindustria Moda, che riunisce sette associazioni del settore: “Si stima che nei prossimi anni il comparto avrà bisogno di 50.000 persone con competenze tradizionali, ma anche innovative, ad esempio nell’ambito della digitalizzazione e della sostenibilità. Come Confindustria Moda abbiamo creato il Comitato Education, che coinvolge tutte e sette le associazioni, e abbiamo firmato un protocollo d’intesa con il Ministero dell’Istruzione affinché vengano avviati percorsi formativi sia per i giovani che per il corpo docente. Sarà inoltre fondamentale favorire uno stretto dialogo tra territori e aziende. Tutte le imprese devono lavorare all’unisono per raggiungere questi obiettivi, perché i giovani non sono solo il futuro della moda, ma anche il presente”.
il vicepresidente di Confindustria con delega al Capitale Umano, Gianni Brugnoli, ha citato un'espressione dell'imprenditore Andrea Crespi, ampliandola: "Il tessile è figo, sì, a 360 gradi. Bisogna far capire che lo è anche tingere il filoe tutti i processi delle nostre aziende. Stiamo andando anche in radio a raccontarlo". E mette in dubbio l’efficienza del reddito di cittadinanza per i giovani, che disincentiva la ricerca di un lavoro.
Insomma, “Portare i giovani a lavorare in Ferrari è facile", dice il presidente di Smi Sergio Tamborini. Ma nel tessile non lo è."Dobbiamo raccontare quanto è bello il nostro lavoro", conferma anche Paolo Bastianello, Presidente Comitato Education Confindustria Moda. E come testimonianza hanno portato due ex-studenti, che sono innamorati di questo lavoro.
"Il 2021 ha visto il nostro export superare i livelli pre-Covid. Anche il comparto dei tessuti per l'abbigliamento ha registrato nei primi 11 mesi dell'anno una crescita tendenziale del +9.9%. Tuttavia, non ancora sufficiente a recuperare la flessione indotta dalla pandemia nel 2020, che ha visto i settori della moda tra i più colpiti", afferma Carlo Ferro, Presidente di ICE Agenzia. "C’è molto da fare per intercettare la ripresa e per riposizionarsi sui nuovi paradigmi di consumo, caratterizzati da digitale e sostenibilità. Le fiere sono strumentali al posizionamento delle nostre imprese sui mercati esteri. Il settore moda mostra la volontà e il coraggio di mantenere il calendario delle manifestazioni: da Pitti a inizio anno, alle settimane milanesi della moda, a Milano Unica oggi, con il costante supporto di ICE Agenzia. Milano Unica, in particolare, è stata capace in questi tre anni a non mancare alcuna edizione.”
il Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca Patrizio Bianchi, intervenuto in videoconferenza, ha invitato a guardare oltre l'emergenza, perché il sistema regge “con lo sguardo nella profondità, quella della nostra storia, del nostro sapere”.
“È importante costruire un sistema di interrelazioni e relazioni istituzionali e sociali in una fase in cui tutti i sistemi di rappresentanza hanno dovuto confrontarsi con questa esplosione di complessità. Questo fatto della rappresentanza, sia politica che sindacale diventa l’oggetto fondante della nuova fase che deve avere una chiarissima denominazione di carattere democratico. L’Europa deve trovare dei meccanismi di rappresentanza che siano in grado di cogliere la complessità sociale in cui viviamo. In questi ultimi venti anni, esacerbati dalla pandemia, sono cresciuti in tutto il mondo dei processi di diseguaglianza che stanno minando i fondamenti stessi della comunità. E tutto questo deve essere ben presente se vogliamo costruire una fase nuova. E bisogna quindi entrare in questo processo avendo salde competenze, salde conoscenze e aspirazioni”.
Al margine della cerimonia di inaugurazione, Sputnik Italia ha parlato con Claudio Marenzi, presidente di Pitti Immagine, sulla sua esposizione. “È andata l’oltre ogni aspettativa. Sia per gli espositori che sono stati il doppio rispetto a giugno, ma anche per i tanti visitatori, la maggior parte dall’Italia e dall’Europa. Poi abbiamo avuto qualche compratore venuto dagli Stati Uniti, pochi dalla Russia. C’è stata la quasi completa assenza dal mondo asiatico. Ma c’è stato un grande entusiasmo, ed era importante farla fisicamente”.
Alla domanda su quando torneremo ai livelli di pre-Covid, ha risposto: “Penso che avremo ancora un anno di alti e bassi. Sicuramente a giugno si tornerà ancora ad una crescita rispetto a gennaio, ma non penso che si ritorni alla normalità prima di 2023”.