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L'importanza dell'"autonomia tecnologica" del Cloud della Pa
L'importanza dell'"autonomia tecnologica" del Cloud della Pa
Verso il bando per la realizzazione del Piano Strategico Nazionale. Il presidente del Consorzio Italia Cloud, Michele Zunino: “Chi gestisce i dati governa lo strumento da cui dipende la competitività di un Paese”.
2022-01-20T07:29+0100
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È un progetto da 1,9 miliardi di euro, che verrà finanziato con i fondi europei stanziati per la realizzazione del Pnrr italiano, quello della maxi “nuvola” che entro il 2025 custodirà al suo interno la maggior parte dei dati di 200 amministrazioni centrali, Asl ed enti locali.La costruzione del Polo strategico nazionale per il Cloud della pubblica amministrazione va avanti. Il 27 dicembre scorso, il dipartimento per la Trasformazione Digitale, che fa capo al ministero per l’Innovazione tecnologica, ha selezionato il progetto elaborato da Tim, Cdp, Leonardo e Sogei. Nei prossimi giorni, quindi, verrà pubblicata la gara d’appalto per la realizzazione.Intanto, la scorsa settimana, la maggioranza di governo ha approvato alla Camera una mozione che chiede al governo di sottoporre il Polo strategico nazionale a vigilanza pubblica. In particolare, come riassume Start Mag, l’infrastruttura digitale dovrà essere posta “sotto il controllo dell’Agenzia nazionale per la cybersicurezza per quanto concerne le modalità di adattamento e localizzazione dei dati strategici e la gestione di chiavi e strumenti di crittografia per dati della Pubblica amministrazione nell’ambito delle competenze già previste dall’ordinamento vigente e che comunque i concessionari dello stesso siano per tutta la durata della concessione conformi ai requisiti definiti dall’esercizio del ‘Golden power'”.Per questo, il Parlamento ha chiesto che venga garantita un'“autonomia tecnologica” al Psn. La preoccupazione riguarda principalmente il rischio di sorveglianza da parte degli USA, sulla base del Cloud Act del 2018, che consente al governo degli Stati Uniti di acquisire i dati dagli operatori anche se i server si trovano al di fuori del territorio nazionale.Per questo, la mozione chiede al governo che venga avviata una campagna informativa nei confronti dei cittadini, “sulle scelte effettuate e gli obiettivi perseguiti rispetto alla strategia per il Cloud nella pubblica amministrazione e al Polo strategico nazionale”.Il bando, ha spiegato all’agenzia Agi il presidente del Consorzio Italia Cloud Michele Zunino, deve assicurare “che tutto sia fatto nel rispetto delle regole e con la dovuta trasparenza, nonché nell'interesse di medio e lungo termine del nostro Paese”.“Senza il cloud, - ha chiarito - le Pmi non possono essere competitive. Ecco perché è un elemento strategico per il Paese”. Ma “l'autonomia tecnologica”, ha ripetuto anche Zunino, è fondamentale in termini geostrategici.
https://it.sputniknews.com/20211227/cloud-nazionale-selezionata-la-proposta-di-tim-cdp-leonardo-e-sogei-14375842.html
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07:29 20.01.2022 (aggiornato: 08:14 20.01.2022)
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Verso il bando per la realizzazione del Piano Strategico Nazionale. Il presidente del Consorzio Italia Cloud, Michele Zunino: “Chi gestisce i dati governa lo strumento da cui dipende la competitività di un paese”.
È un progetto da 1,9 miliardi di euro, che verrà finanziato con i fondi europei stanziati per la realizzazione del Pnrr italiano, quello della maxi “nuvola” che entro il 2025 custodirà al suo interno la maggior parte dei dati di 200 amministrazioni centrali, Asl ed enti locali.
La costruzione del Polo strategico nazionale per il Cloud della pubblica amministrazione va avanti. Il 27 dicembre scorso, il dipartimento per la Trasformazione Digitale, che fa capo al ministero per l’Innovazione tecnologica,
ha selezionato il progetto elaborato da Tim, Cdp, Leonardo e Sogei. Nei prossimi giorni, quindi, verrà pubblicata la gara d’appalto per la realizzazione.
Intanto, la scorsa settimana, la maggioranza di governo ha approvato alla Camera una mozione che chiede al governo di sottoporre il Polo strategico nazionale a vigilanza pubblica. In particolare,
come riassume Start Mag, l’infrastruttura digitale dovrà essere posta “sotto il controllo dell’Agenzia nazionale per la cybersicurezza per quanto concerne le modalità di adattamento e localizzazione dei dati strategici e la gestione di chiavi e strumenti di crittografia per dati della Pubblica amministrazione nell’ambito delle competenze già previste dall’ordinamento vigente e che comunque i concessionari dello stesso siano per tutta la durata della concessione conformi ai requisiti definiti dall’esercizio del ‘Golden power'”.
Il riferimento è agli operatori extraeuropei che potrebbero essere coinvolti nell’operazione, e cioè i principali provider di servizi cloud, come Google, Microsoft e Amazon Web Services (Aws), che di fatto si troverebbero a gestire un pacchetto di dati strategici per la sicurezza nazionale.
Per questo, il Parlamento ha chiesto che venga garantita un'“autonomia tecnologica” al Psn. La preoccupazione riguarda principalmente il rischio di sorveglianza da parte degli USA, sulla base del Cloud Act del 2018, che consente al governo degli Stati Uniti di acquisire i dati dagli operatori anche se i server si trovano al di fuori del territorio nazionale.
Per questo, la mozione chiede al governo che venga avviata una campagna informativa nei confronti dei cittadini, “sulle scelte effettuate e gli obiettivi perseguiti rispetto alla strategia per il Cloud nella pubblica amministrazione e al Polo strategico nazionale”.
Il bando,
ha spiegato all’agenzia Agi il presidente del Consorzio Italia Cloud Michele Zunino, deve assicurare “che tutto sia fatto nel rispetto delle regole e con la dovuta trasparenza, nonché nell'interesse di medio e lungo termine del nostro Paese”.
“Senza il cloud, - ha chiarito - le Pmi non possono essere competitive. Ecco perché è un elemento strategico per il Paese”. Ma “l'autonomia tecnologica”, ha ripetuto anche Zunino, è fondamentale in termini geostrategici.
“Non è pensabile essere autarchici, ma andrebbe distinto un prodotto da un servizio e definita qual è la governance rispetto agli iper-scaler”, ha spiegato alla stessa agenzia di stampa, invocando “regole chiare”, visto che “chi gestisce i dati governa lo strumento da cui dipende la competitività di un Paese”.