Il Casino dell'Aurora va all'asta: Bill Gates e il sultano del Brunei tra i potenziali acquirenti

L’immobile è finito all’asta per decisione del tribunale di Roma, dopo il pignoramento di una parte del bene in seguito alla disputa ereditaria tra la terza moglie del principe Nicolò Boncompagni Ludovisi, morto nel marzo del 2018 e i figli nati dal primo matrimonio.
Quarant’anni fa fu la Procura della Repubblica di Roma a bloccare la vendita all’asta di Villa Ludovisi, meglio conosciuta come Casino dell’Aurora, la perla della zona Flaminio-Parioli, ancor più di Villa Borghese.

Quarant’anni fa fu la Procura della Repubblica di Roma a bloccare la vendita all’asta di Villa Ludovisi, meglio conosciuta come Casino dell’Aurora, la perla della zona Flaminio-Parioli, ancor più di Villa Borghese.
Un pignoramento di una parte della tenuta, senza esito di ristoro da parte di nessuno degli eredi, ha indotto il Tribunale di Roma a mettere all’asta l’intera villa.

Un pignoramento di una parte della tenuta, senza esito di ristoro da parte di nessuno degli eredi, ha indotto il Tribunale di Roma a mettere all’asta l’intera villa.
Adesso, a chiedere il blocco dell’asta, già bandita dal Tribunale capitolino, è lo storico dell’arte e docente universitario Tomaso Montanari: “Fermiamo questa vendita al miglior offerente. Non è possibile vendere a qualche Paperone sparso per il mondo, la più bella villa di Roma, che contiene l’unico dipinto murale di Caravaggio, lo splendido Nettuno e Plutone, e l’Aurora del Guercino".

Adesso, a chiedere il blocco dell’asta, già bandita dal Tribunale capitolino, è lo storico dell’arte e docente universitario Tomaso Montanari: “Fermiamo questa vendita al miglior offerente. Non è possibile vendere a qualche Paperone sparso per il mondo, la più bella villa di Roma, che contiene l’unico dipinto murale di Caravaggio, lo splendido Nettuno e Plutone, e l’Aurora del Guercino".
"Blocchiamo l’asta – sottolinea Montanari – nominando una commissione di esperti, con varie competenze che si pronunci intanto sul prezzo di vendita stabilito in 471 milioni di euro, che a me non pare congruo, ma che prefiguri anche un successivo intervento dello Stato, a tutela di un bene che dovrebbe tornare in mani pubbliche“.

"Blocchiamo l’asta – sottolinea Montanari – nominando una commissione di esperti, con varie competenze che si pronunci intanto sul prezzo di vendita stabilito in 471 milioni di euro, che a me non pare congruo, ma che prefiguri anche un successivo intervento dello Stato, a tutela di un bene che dovrebbe tornare in mani pubbliche“.
L'affresco del Caravaggio, un pezzo unico al mondo, raffigura i tre fratelli della mitologia classica, le divinità pagane Poseidone, Zeus e Ade, per i romani Nettuno, Giove e Plutone. Un olio su soffitto intonacato delle dimensioni 300×180 centimetri, datato intorno al 1597, su commissione del protettore di Caravaggio, Francesco Maria del Monte, vescovo, cardinale e diplomatico italiano, tra i più importanti committenti del pittore milanese. Si tratta di un pezzo unico nel suo genere, in quanto Michelangelo Merisi realizzava le sue opere maggiormente su tela e meno di frequente su tavola.

L'affresco del Caravaggio, un pezzo unico al mondo, raffigura i tre fratelli della mitologia classica, le divinità pagane Poseidone, Zeus e Ade, per i romani Nettuno, Giove e Plutone. Un olio su soffitto intonacato delle dimensioni 300×180 centimetri, datato intorno al 1597, su commissione del protettore di Caravaggio, Francesco Maria del Monte, vescovo, cardinale e diplomatico italiano, tra i più importanti committenti del pittore milanese. Si tratta di un pezzo unico nel suo genere, in quanto Michelangelo Merisi realizzava le sue opere maggiormente su tela e meno di frequente su tavola.
Un edificio che racchiude in sé tesori artistici di rilievo: oltre al prezioso Caravaggio, sono presenti altre opere degne di nota, come le sale affrescate dal Guercino e poi statue e colonne. Ambienti che contano una superficie totale di 2.800 metri quadri per un prezzo base dell'asta di 471 milioni di euro, con offerta minima di 353.250.000 euro e con rilanci di un milione.

Un edificio che racchiude in sé tesori artistici di rilievo: oltre al prezioso Caravaggio, sono presenti altre opere degne di nota, come le sale affrescate dal Guercino e poi statue e colonne. Ambienti che contano una superficie totale di 2.800 metri quadri per un prezzo base dell'asta di 471 milioni di euro, con offerta minima di 353.250.000 euro e con rilanci di un milione.
Le domande si possono presentare fino al 17 gennaio 2022.

Le domande si possono presentare fino al 17 gennaio 2022.
L’asta telematica si aprirà il 18 gennaio e si consumerà nell’arco di 24 ore.

L’asta telematica si aprirà il 18 gennaio e si consumerà nell’arco di 24 ore.
Quarant’anni fa fu la Procura della Repubblica di Roma a bloccare la vendita all’asta di Villa Ludovisi, meglio conosciuta come Casino dell’Aurora, la perla della zona Flaminio-Parioli, ancor più di Villa Borghese.
Un pignoramento di una parte della tenuta, senza esito di ristoro da parte di nessuno degli eredi, ha indotto il Tribunale di Roma a mettere all’asta l’intera villa.
Adesso, a chiedere il blocco dell’asta, già bandita dal Tribunale capitolino, è lo storico dell’arte e docente universitario Tomaso Montanari: “Fermiamo questa vendita al miglior offerente. Non è possibile vendere a qualche Paperone sparso per il mondo, la più bella villa di Roma, che contiene l’unico dipinto murale di Caravaggio, lo splendido Nettuno e Plutone, e l’Aurora del Guercino".
"Blocchiamo l’asta – sottolinea Montanari – nominando una commissione di esperti, con varie competenze che si pronunci intanto sul prezzo di vendita stabilito in 471 milioni di euro, che a me non pare congruo, ma che prefiguri anche un successivo intervento dello Stato, a tutela di un bene che dovrebbe tornare in mani pubbliche“.
L'affresco del Caravaggio, un pezzo unico al mondo, raffigura i tre fratelli della mitologia classica, le divinità pagane Poseidone, Zeus e Ade, per i romani Nettuno, Giove e Plutone. Un olio su soffitto intonacato delle dimensioni 300×180 centimetri, datato intorno al 1597, su commissione del protettore di Caravaggio, Francesco Maria del Monte, vescovo, cardinale e diplomatico italiano, tra i più importanti committenti del pittore milanese. Si tratta di un pezzo unico nel suo genere, in quanto Michelangelo Merisi realizzava le sue opere maggiormente su tela e meno di frequente su tavola.
Un edificio che racchiude in sé tesori artistici di rilievo: oltre al prezioso Caravaggio, sono presenti altre opere degne di nota, come le sale affrescate dal Guercino e poi statue e colonne. Ambienti che contano una superficie totale di 2.800 metri quadri per un prezzo base dell'asta di 471 milioni di euro, con offerta minima di 353.250.000 euro e con rilanci di un milione.
Le domande si possono presentare fino al 17 gennaio 2022.
L’asta telematica si aprirà il 18 gennaio e si consumerà nell’arco di 24 ore.
L'appello al ministro Franceschini
La proposta, quindi, per salvare dai fondi stranieri tesori come l’affresco del 1597, in cui Michelangelo Merisi raffigurò il globo terrestre circondato dai segni zodiacali con al centro Giove, Plutone e Nettuno, è quella di utilizzare i fondi in arrivo dall’Europa per la ricostruzione post-Covid.