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Sfruttamento dei dati personali, trema Facebook: chiesto risarcimento di 2,3 miliardi di sterline
Sfruttamento dei dati personali, trema Facebook: chiesto risarcimento di 2,3 miliardi di sterline
Utenti britannici hanno intentato un'azione legale collettiva nei confronti di Facebook (che ha cambiato il nome a Meta) dichiarando che la società in... 14.01.2022, Sputnik Italia
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"L'esperta di diritto della concorrenza, la dottoressa Liza Lovdahl Gormsen, ha avviato l'azione collettiva contro la società madre di Facebook, Meta, presso la Corte d'appello per i casi di concorrenza, accusando il gigante tecnologico di aver abusato del suo dominio sul mercato e ha chiesto un risarcimento dei danni di almeno 2,3 miliardi di sterline", riporta Sky News.Il testo della causa afferma che il sito del social network ha utilizzato il suo dominio sul mercato per costringere gli utenti ad accettare termini e condizioni che gli consentivano di generare miliardi di entrate di dati mentre gli utenti non ricevevano alcun beneficio monetario. Il documento afferma inoltre che Facebook ha raccolto dati sia all'interno che all'esterno della propria piattaforma, utilizzando meccanismi come Facebook Pixel, uno strumento pubblicitario che può essere utilizzato da siti web di terze parti per monitorare come gli utenti agiscono sul proprio sito. La causa lo definisce come un "affare ingiusto".Si tratta della prima causa del genere contro Meta nel Regno Unito. La causa rivendica un risarcimento finanziario agli utenti britannici di Facebook nel periodo tra il 1° ottobre 2015 e il 31 dicembre 2019, sarebbero circa 44 milioni di persone in totale.Un portavoce di Meta, a sua volta, ha affermato che le persone hanno accesso al servizio gratuitamente.
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Sfruttamento dei dati personali, trema Facebook: chiesto risarcimento di 2,3 miliardi di sterline
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Utenti britannici hanno intentato un'azione legale collettiva nei confronti di Facebook (che ha cambiato il nome a Meta) dichiarando che la società in posizione dominante sul mercato avrebbe beneficiato dell'utilizzo dei dati di oltre 44 milioni di persone. Gli utenti chiedono almeno 2,3 miliardi di sterline di risarcimento.
"L'esperta di diritto della concorrenza, la dottoressa Liza Lovdahl Gormsen, ha avviato l'azione collettiva contro la società madre di Facebook, Meta, presso la Corte d'appello per i casi di concorrenza, accusando il gigante tecnologico di aver abusato del suo dominio sul mercato e ha chiesto un risarcimento dei danni di almeno 2,3 miliardi di sterline",
riporta Sky News.
Il testo della causa afferma che il sito del social network ha utilizzato il suo dominio sul mercato per costringere gli utenti ad accettare termini e condizioni che gli consentivano di generare miliardi di entrate di dati mentre gli utenti non ricevevano alcun beneficio monetario.
Il documento afferma inoltre che Facebook ha raccolto dati sia all'interno che all'esterno della propria piattaforma, utilizzando meccanismi come Facebook Pixel, uno strumento pubblicitario che può essere utilizzato da siti web di terze parti per monitorare come gli utenti agiscono sul proprio sito. La causa lo definisce come un "affare ingiusto".
Si tratta della prima causa del genere contro Meta nel Regno Unito. La causa rivendica un risarcimento finanziario agli utenti britannici di Facebook nel periodo tra il 1° ottobre 2015 e il 31 dicembre 2019, sarebbero circa 44 milioni di persone in totale.
"Sto avviando questo caso per garantire miliardi di sterline di danni a 44 milioni di britannici, i cui dati sono stati sfruttati da Facebook", ha detto Gormsen.
Un portavoce di Meta, a sua volta, ha affermato che le persone hanno accesso al servizio gratuitamente.
"Scelgono i nostri servizi perché forniamo loro valore e hanno un controllo reale su quali informazioni condividono sulle piattaforme Meta e con chi", ha affermato.