In Perù 3200 anni fa si credeva che un Dio Ragno potesse favorire la fertilità delle coppie e proteggere l’intera popolazione dalla siccità. Gli archeologi hanno infatti rinvenuto un grande murale all’interno di quel che resta di un tempio religioso, in cui un murale raffigura un grande ragno che veniva venerato come divinità, lo riporta il Daily Mail.
Ci troviamo nelle valli della provincia di Viru, nel dipartimento peruviano di Lambayeque, dove l’opera è stata rinvenuta a seguito di operazioni di scavo condotte dagli agricoltori del posto con pale meccaniche.
Purtroppo resta ben poco del sito archeologico, gli agricoltori locali volevano usare i terreni per scopi agricoli e non hanno rispettato il valore archeologico dell’opera, tanto da aver asportato grandi pezzi del murale stesso a colpi di benna e fatto crollare gran parte del tempio.

La zona infatti è nota per essere un territorio dove si coltivano piantagioni di avocado e di canna da zucchero, considerati dagli agricoltori più redditizi di un sito archeologico.
Le stesse immagini del murale mostrano le indelebili cicatrici lasciate dai denti delle escavatrici, che resteranno a memoria per i posteri insieme al ritrovamento del murale dedicato al Dio Ragno peruviano.
Il murale del Dio Ragno del Perù
Quel che resta del murale del Dio Ragno del Perù è una superficie dipinta con vernice ocra, gialla, grigia e bianca che misura 15 metri per 6 metri. Il fondale del murale è un muro di fango.
Secondo le prime ricostruzioni storiche, l’opera deve essere stata realizzata da una popolazione di origine Cupisnique, che dominava il tratto costiero settentrionale del Perù intorno all’anno 1000 a.C.