Il Corpo della Guardia della Rivoluzione Islamica (IRGC) avrebbe preso in considerazione un attacco contro Fort Lesley J. McNair, una base dell'esercito statunitense a Washington DC, e il generale Joseph M. Martin, vice capo di stato maggiore dell'esercito.
A riferirlo nella giornata di ieri è stata Associated Press, citando due alti funzionari dell'intelligence statunitense .
In quel caso, quattro anni dopo un tribunale statunitense stabilì che Al-Qaeda* aveva causato l'esplosione con l'assistenza del Sudan. La corte ordinò a Khartoum di pagare 35 milioni di dollari sotto forma di risarcimento, ma la Corte Suprema sudanese respinse la richiesta.
L'intelligence ha anche affermato che il generale Martin, che risiede a Fort McNair, potrebbe essere l'obiettivo della Guardia Rivoluzionaria e che la forza militare d'élite iraniana avrebbe pianificato un'operazione di infiltrazione nel forte.
Le presunte comunicazioni intercettate erano tra i membri della forza d'élite dei Quds della Guardia Rivoluzionaria e si concentravano sulle potenziali opzioni di rappresaglia per l'assassinio del massimo comandante militare iraniano, il generale Qasim Soleimani, ucciso da un attacco mirato con i droni degli Stati Uniti all'aeroporto internazionale Baghdad il 3 gennaio 2020.
Soleimani era un funzionario molto rispettato in Iran, elogiato per la lotta ai terroristi nella regione e considerato un architetto delle moderne infrastrutture di sicurezza del paese. Ha anche sostenuto le fazioni palestinesi che combattono contro Israele.
* Al-Qaeda è un'organizzazione terroristica dichiarata fuorilegge in Russia e in molti altri Paesi