Portare a 16 anni il diritto di voto non è una priorità per i giovani, ma solo demagogia. Ai sedicenni deve essere garantito il diritto all'istruzione, alla socialità e alla libertà, secondo Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d'Italia, che dai suoi canali social boccia la proposta del neosegretario del PD, Enrico Letta.
"Davvero qualcuno crede che per i 16enni oggi la priorità sia il diritto di voto e non all'istruzione, alla socialità, alla libertà? Le forze di ausilio si occupino di fronteggiare epidemia e crisi economica per tornare il prima possibile alla normalità, anziché fare demagogia", ha twittato la Meloni.
Davvero qualcuno crede che per i 16enni oggi la priorità sia il diritto di voto e non all’istruzione, alla socialità, alla libertà? Le forze di maggioranza si occupino di fronteggiare epidemia e crisi economica per tornare il prima possibile alla normalità, anziché fare demagogia
— Giorgia Meloni 🇮🇹 ن (@GiorgiaMeloni) March 15, 2021
Il voto a 16 anni
Le politiche giovanili saranno al centro dell'azione di Enrico Letta. Lo ha dichiarato il neosegretario del PD il giorno della sua elezione davanti all'assemblea. Nel suo discorso programmatico le politiche giovanili costituiscono la seconda priorità dopo la questione di genere.
In particolare Letta intende estendere la platea dei giovani votanti abbassando a il voto a 16 anni. Un altro punto su cui il neosegretario ha insistito è lo ius soli.
Il discorso di Letta è stato applaudito anche dall'ex premier Giuseppe Conte e da Luigi Di Maio, mentre è stato criticato da Matteo Salvini e dalla Lega.