Covid-19, Confesercenti: nuove restrizioni un duro colpo da 80 mln di euro al giorno per le imprese

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Le imprese sono oltre il limite, questo l'allarme lanciato dall'associazione di categoria. Le nuove restrizioni cancellano il turismo e aggravano il crollo della spesa delle famiglie.

Le nuove restrizioni contenute nel decreto Pasqua 2021, entrato in vigore oggi, costeranno alle aziende 80 milioni al giorno di mancati consumi. Questo l'allarme lanciato da Confesercenti, secondo cui le nuove zone rosse cancellano il turismo e aggravano il crollo della spesa delle famiglie. 

"Un nuovo colpo per le imprese, in particolare quelle del commercio e del turismo, la cui resistenza è ormai al limite", si legge in un comunicato stampa dell'associazione di categoria. 

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Confesercenti ha stimato a 9,5 miliardi le perdite dovute alla crisi sanitaria e all'incapacità di superarla nei primi quattro mesi dell'anno. Di questi, oltre 3 riguardano il commercio al dettaglio e oltre 5 il settore turistico, nuovamente danneggiato dalla cancellazione delle vacanze di Pasqua, che avrebbero dovuto segnare l'inizio della stagione primaverile, dopo l'azzeramento di quella invernale.

Un anno di Stop&Go ha portato circa 450 mila imprese a rischio chiusura che ha maggiormente penalizzato il settore terziario e del turismo. 

Per Confesercenti le dimensioni della crisi "sono tali che i livelli di consumo pre-pandemia potranno ormai essere ripristinati solo nel 2024”. "Ci sembra evidente - prosegue - che le restrizioni non siano una soluzione sostenibile a lungo termine dall’economia".

In questo quadro, la proroga ed il contestuale rafforzamento delle restrizioni fino a Pasqua costituirebbero un nuovo, grave trauma per le imprese, che da tre mesi attendono il provvedimento, continuamente rinviato, di sostegno alle attività economiche e ai lavoratori. 

“Non c’è più tempo: servono urgentemente sostegni, non solo per coprire quello che si è perso nel 2020 – e non ci è mai stato ‘ristorato’ del tutto – ma anche per affrontare il 2021, che sarà un altro anno di forte crisi. Sostegni che devono essere rivolti a tutti, perché è inaccettabile parlare di ‘selezionare’ le attività da salvare: le imprese oggi si trovano in difficoltà non per propria responsabilità o perché non riescono a stare sul mercato, ma perché non possono operare a causa di una scelta amministrativa dovuta all’emergenza sanitaria in corso”.

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Con il decreto legge pubblicato venerdì in Gazzetta Ufficiale da oggi fino al 6 aprile il giallo non sarà più nella mappa dell'Italia: la maggioranza delle regioni passa al rosso, e chi rimane in arancione avrà regole più severe per contrastare la diffusione del virus. Solo la Sardegna rimane bianca, con la possibilità di allentare le proprie misure.

Alcune regioni anche se in fascia arancione hanno istituito mini zone rosse (la Toscana ha 3 province in zona rossa: Arezzo, Prato e Pistoia) oppure hanno inasprito le misure anti-Covid. In Campania un'ordinanza del presidente Vincenzo De Luca ha chiuso da giovedì scorso e fino al 21 marzo lungomari, piazze, parchi urbani, ville comunali e giardini pubblici.

Per Pasqua le regole prevedono una zona rossa nazionale che riguarderà i giorni 3, 4 e 5 aprile. In questi giorni, a eccezione delle Regioni i cui territori si collocano in zona bianca, si applicano le misure stabilite per la zona rossa.

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