“Credo che il chiedere altri sacrifici ai cittadini non possa più essere una cambiale da firmare in bianco”, esordisce il presidente della Regione Veneto Luca Zaia argomentando i venti di nuovo lockdown che aleggiano sull’Italia in caso la curva dei contagi dovesse risalire in modo allarmante.
“I cittadini sono angosciati dalla mancanza di reddito da una parte e sconcertati da notizie di ogni tipo dall’altra”, prosegue Zaia intervistato dal Corriere della Sera.
“Qualunque iniziativa del governo sarà efficace soltanto se potrà garantire un reddito, dei rimborsi e anche una prospettiva. Magari partendo da bar, ristoranti, palestre, spettacoli: i simboli di quest’incubo”, dice Zaia.
Più coraggio sui vaccini
Per quanto riguarda la campagna vaccinale, secondo Zaia all’Italia manca un po’ di coraggio, perché è chiaro che “l’Europa sui vaccini abbia fallito”, quindi “lanciamo il cuore oltre l’ostacolo e attrezziamoci da soli”, aggiunge sposando la linea della Lega che attraverso il ministro della Sviluppo Economico Giorgetti è alla ricerca di una cordata di aziende della farmaceutica italiana disposte ad avviare la produzione di vaccini in tempi celeri.
Il post-pandemia una nuova “conquista del West”
Per quanto riguarda il post-pandemia, Zaia afferma che per molte nazioni “sarà un nuovo rinascimento” e che in alcuni contesti economici sarà come la “conquista del West” di fine ‘800 nelle praterie vergini degli Stati Uniti d’America.
“Se saremo gli ultimi a piantare la bandierina, saremo morti”, afferma Zaia ricordando il metodo che si usava in quel periodo per segnalare che quell’appezzamento di terreno era stato conquistato da qualcun altro.
Perché è chiaro, prosegue Zaia, le comunità che per prime torneranno libere dal coronavirus, “saranno le prime a tornare sui mercati”.