Di Maio spiega le ragioni del blocco dell'export dei vaccini AstraZeneca in Australia

CC BY-SA 3.0 / Pierreci / Palazzo della FarnesinaMinistero degli affari esteri e della cooperazione internazionale
Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale - Sputnik Italia, 1920, 04.03.2021
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Secondo il dicastero diplomatico italiano, l'Australia non è un Paese vulnerabile per Covid.

Il ministero degli Esteri italiano ha diffuso una nota per spiegare la decisione di bloccare la consegna di circa 250mila vaccini prodotti da AstraZeneca nello stabilimento di Anagni destinati all'Australia.

"Il Paese destinatario della fornitura (Australia) è considerato ''non vulnerabile'' ai sensi del Regolamento, il permanere della penuria di vaccini nella Ue e in Italia e i ritardi nelle forniture dei vaccini da parte di AstraZeneca nei confronti dell'Ue e dell'Italia, l'elevato numero di dosi di vaccino oggetto della richiesta di autorizzazione all'esportazione rispetto alla quantità di dosi finora fornite all'Italia e, più in generale, ai Paesi dell'Ue".

La Farnesina sottolinea come proprio la richiesta della società farmaceutica anglo-svedese di esportare una quantità elevata di dosi di vaccino ha indotto il governo italiano a bloccare le forniture e a chiedere in base ai regolamenti il parere vincolante di Bruxelles.

"Nel caso di quest'ultima richiesta, tuttavia, si trattava di ben 250.700 dosi di vaccino. Per tale ragione il Maeci, dopo aver consultato le altre Amministrazioni italiane competenti - che hanno tutte espresso parere negativo - ha inviato il 26 febbraio scorso la proposta di non autorizzazione alla Commissione europea che, ai sensi del Regolamento, ha l'ultima parola in quanto lo Stato membro è tenuto a decidere conformemente al parere della Commissione''.

Proprio le autorità europee hanno avallato l'idea di Roma, che ha provveduto a notificare la decisione alla parte interessata.

In precedenza fonti avevano riferito che il governo italiano aveva scelto questa linea per il mancato rispetto degli accordi raggiunti con la casa farmaceutica anglo-svedese in relazione a dosi promesse e tempi di consegna.

Di Maio: accordi su vaccini vanno rispettati, ancora troppi ritardi

Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio è intervenuto con un post su Facebook per spiegare in prima persona la decisione italiana di bloccare la consegna di circa 250mila dosi di vaccino prodotte nello stabilimento romano di AstraZeneca e destinate all'Australia.

"Sui vaccini bisogna fare chiarezza. Sono ancora troppi i ritardi nelle forniture in Ue e in Italia da parte di alcune case farmaceutiche. E chi è inadempiente non può avanzare scuse. Se sono stati firmati degli accordi, questi vanno rispettati", inizia così il post il titolare della Farnesina.

In seguito spiega nel dettaglio le ragioni della decisione del governo italiano, con il placet della Ue.

"1. L’Australia oggi è considerato un Paese “non vulnerabile” ai sensi del Regolamento Ue;
2. Ci sono ancora pochi vaccini nella UE e in Italia e i ritardi nelle forniture da parte di AstraZeneca sono inaccettabili;
3. 250 mila dosi sono tante: un conto è esportare piccolissime dosi ai fini di ricerca scientifica, un altro è esportarne 250mila."

Infine Di Maio sottolinea come la decisione non sia "un atto ostile" verso l'Australia, ma rispetta il meccanismo europeo sull'export dei vaccini.

Ricordiamo che per la carenza di vaccini e le inadempienze contrattuali dei colossi farmaceutici occidentali, in Europa sempre più Paesi guardano a Sputnik V, il vaccino russo anti-Covid su cui proprio oggi l'Ema ha avviato la rolling review, primo passo per l'autorizzazione ufficiale all'uso nel territorio europeo.

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