Il nuovo Commissario all’emergenza appare indubbiamente un professionista di grande esperienza e all’altezza dell’incarico; come indicato nel suo profilo al Ministero della Difesa: “Il Generale Francesco Paolo Figliuolo ha maturato esperienze e ricoperto incarichi molteplici e diversificati, in ambito Forza Armata Esercito, interforze e internazionale”, non solo in Italia ma anche all’estero, in Kosovo e in Afghanistan, le onorificenze non si contano.
Il premier Draghi ha puntato quindi sulla meritocrazia e sulle comprovate competenze sul campo. Il momento è critico e c’è molto lavoro da compiere, anche in considerazione della recrudescenza dell’infezione da Covid-19 nelle ultime settimane, l’obiettivo principale sarà quello di apportare un’accelerazione al ritmo delle vaccinazioni puntando alle 500-600 mila somministrazioni al giorno. Il Generale Figliuolo dovrà individuare le modalità appropriate, le sinergie, la logistica in merito alle operazioni di trasporto, distribuzione e somministrazione delle dosi per raggiungere l’agognato traguardo.
Ancora una volta lo Stato si trova nella necessità di rivolgersi all’Esercito, una scelta inevitabile che diventa risolutiva davanti alle grandi emergenze nazionali. Un compito adeguato alle sfide? Come afferma il Generale Francesco Cosimato: “la crisi è il pane di ogni militare”.
Ed è proprio al Generale Cosimato, veterano di numerose missioni all’estero e direttore del Centro studi “Sinergie” che Sputnik Italia si è rivolto per un approfondimento. Tra l’altro, il Generale Cosimato e il Generale Figliuolo, hanno frequentato insieme il 162° corso “Onore” all’Accademia Militare di Modena e alla Scuola di Applicazione di Torino, nel periodo 1980 – 1984. Entrambi hanno iniziato la loro carriera nell’Esercito come ufficiali di artiglieria.

— Generale Cosimato, Lei conosce personalmente il Generale Figliuolo, cosa ne pensa di questo nuovo incarico di Commissario speciale per l’emergenza Covid affidatogli dal premier Draghi?

— Qual è la Sua opinione sulla precedente gestione dell’emergenza Covid?
— Per rispondere a questa domanda si dovrebbero conoscere in dettaglio la struttura ed i compiti dell’Ufficio del Commissario Straordinario. Premesso che quello che conta sono i risultati, mi pare che la struttura commissariale non si sia posta in relazione appropriata con le altre strutture della pubblica amministrazione, ad esempio, l’acquisto dei dispositivi di protezione attraverso individui che potremmo definire “estemporanei” non costituisce una buona pratica. Spero che non siano stati commessi reati, ma non capisco come mai non si siano percorse le vie normali, per esempio coinvolgendo le nostre ambasciate nei Paesi dai quali approvvigionare i materiali necessari.
A margine di tutto ciò, vorrei sapere cos’hanno fatto gli organismi che normalmente avrebbero dovuto occuparsi degli approvvigionamenti e che in questa occasione sono stati affidati al Commissario straordinario.
Vantaggi nell’impiego dell’Esercito
— Anche questa volta l’Esercito Italiano sarà all’altezza dei compiti previsti?
— Un militare non si chiede se sarà all’altezza del compito, ha il dovere di conseguire l’obiettivo indicato. L’assolvimento del compito non è una questione da discutere, è la naturale conseguenza del rispetto dell’ordine e della disciplina nell’eseguire l’operazione in corso. Quando il militare finisce un’attività, invece, ha l’abitudine di chiedersi se avrebbe potuto farla meglio, per migliorare in futuro. L’Esercito, e più in generale le Forze Armate, eseguiranno delle attività che per loro sono normali, perché è del tutto normale operare in una situazione di crisi, “la crisi è il pane di ogni militare”. Ribadisco, infine, che l’Esercito sta già svolgendo questi compiti da oltre un anno.
— Quali sono secondo Lei i punti di forza e le risorse che un’istituzione come l’Esercito può mettere in campo davanti alle situazioni d’emergenza?
Anche critiche all’impiego dell’Esercito
— Comunque, non sono mancate perplessità sulla nomina del Generale Figliuolo e sulla “professionalità” dell’Esercito per la distribuzione dei vaccini. Il professore Crisanti ha dichiarato: “Con tutto il rispetto, il nostro generale del Genio, in confronto agli ingegneri di Amazon, è un apprendista”. Come valuta questa affermazione? Può sussistere questo confronto?
— Snobbato da alcune componenti politiche italiane, pare ci si ricordi dell’Esercito e in generale delle Forze Armate solo davanti alle grandi crisi e nei momenti di bisogno! Cosa ne pensa?
— Cosa augura al Suo collega di corso d’Accademia?
— Il Generale Figliuolo è un Ufficiale decorato dell’Ordine Militare d’Italia, la più alta onorificenza al valore, a Lui auguro ogni fortuna, a chi lo ha posto nella posizione attuale chiedo di collaborare con serietà, potrebbe trovarsi a servire la Patria con la sua stessa dedizione. A tutti noi auguro di ritrovare uno spirito di comunità che abbiamo perso nei meandri di una cultura globalista e che ci ha reso egoisti, vanitosi ed inconcludenti. Per tornare a vivere abbiamo bisogno del nostro territorio, del nostro popolo, della nostra lingua, delle nostre tradizioni, insomma, lo si dica ogni tanto che abbiamo bisogno della nostra Madrepatria.