Il direttore del reparto di Pneumologia al Policlinico Gemelli di Roma Luca Richeldi e membro del Comitato tecnico-scientifico spiega perché secondo lui lo Sputnik V richiede che segua l’iter seguito dagli altri vaccini approvati dall’Unione Europea.
Anche se i dati dello Sputnik V sono stati “pubblicati su una rivista molto prestigiosa, internazionale, che è The Lancet”, afferma Richeldi, tuttavia i dati promettenti lì pubblicati richiedono “una revisione ulteriore di questi dati, più accurata, da parte dell’agenzia regolatoria”, come avvenuto per tutti gli altri preparati.
Ecco perché anche lo Sputnik V russo seguirà l’iter di approvazione stabilito dall’Ema prima di essere accettato in Italia, dice Richeldi:
“Non bastano per noi, non bastano per lo Stato italiano e per l'Unione europea in generale anche se qualche Paese si è un po' allontanato da questa strada".
Oltre San Marino che ha scelto il vaccino Sputnik V, anche Ungheria e Slovacchia hanno adottato il vaccino russo per la loro campagna vaccinale e Richeldi a tal proposito dice: “non conosco a fondo la questione, ma immagino ci sia stato un problema di approvvigionamento per gli altri vaccini, che ha determinato una scelta di contingenza, legata credo a una scarsità di dosi di altri vaccini che hanno dimostrato invece di avere una sicurezza e un'efficacia certificata dalle agenzie, e che sono quelli che utilizziamo in Italia”, conclude il professore.

Ma in realtà ad allontanarsi dall'Unione Europea ci sono anche l'Austria e la Danimarca, che hanno annunciato una collaborazione con Israele per produrre i vaccini anti-Covid di seconda generazione.
Il centrodestra chiede lo Sputnik V
Intanto la politica chiede di accelerare e tra le soluzioni che consiglia al governo italiano vi è anche quella di utilizzare lo Sputnik V. Per tale motivo Matteo Salvini incontrerà i ministri della Repubblica di San Marino.
Ma anche il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti si era manifestato favorevole all’uso dello Sputnik V in sue uscite pubbliche recenti.