A dicembre, Pashinyan aveva invitato le forze politiche per consultazioni sulle elezioni parlamentari anticipate previste per il 2021, ma l'opposizione vuole che si dimetta prima delle elezioni.
"Considero la dichiarazione dello Stato maggiore un tentativo di un colpo di stato militare. Invito tutti i nostri sostenitori in Piazza della Repubblica. Presto mi rivolgerò alla nazione in diretta", ha scritto Pashinyan su Facebook.
Giovedì, le forze armate armene hanno chiesto le dimissioni di Pashinyan e del suo governo in una dichiarazione.
Yerevan ha assistito regolarmente a proteste a partire dal 10 novembre, quando il Primo ministro e il presidente azero Ilham Aliyev hanno firmato l’accordo sul cessate il fuoco in Nagorno-Karabakh, mediato dal presidente russo Vladimir Putin.
L'accordo ha posto fine al conflitto armato che si era riacceso alla fine di settembre. In base a tale accordo tuttavia, Baku ha ripreso il controllo dei territori occupati dagli armeni prima dello scoppio delle ostilità, provocando una protesta pubblica in Armenia.
Molti armeni hanno interpretato quell’accordo come una sconfitta di fatto nel conflitto del Nagorno-Karabakh.
I partiti di opposizione si sono uniti dietro le richieste di dimissioni di Pashinyan, nominando l'ex primo ministro Vazgen Manukyan a capo del governo.