Addio alle primule di Arcuri, allestite per far "rinascere l'Italia". La parola d'ordine di Mario Draghi è fare presto, accelerare la campagna di vaccinazione di massa e rendere disponibili i siti già esistenti, perché non c'è tempo di attendere la predisposizione di nuove strutture.
"Non dobbiamo limitare le vaccinazioni all’interno di luoghi specifici, spesso ancora non pronti: Abbiamo il dovere di renderle possibili in tutte le strutture disponibili, pubbliche e private", ha detto Mario Draghi durante il discorso con cui ha chiesto la fiducia a Palazzo Madama.
Ogni spazio disponibile potrà essere allestito a sito di vaccinazione, non solo palazzetti e stadi, ma anche le caserme.
La campagna di vaccinazione dovrà puntare a 500.000 somministrazioni di dosi al giorno e, da quanto si apprende da fonti stampa, i vertici della protezione civile starebbero già valutando l'impiego di 300 mila persone "pronte a dare una mano".
Resta il limite esterno della carenza di forniture, con i ritardi e il taglio di dosi imposto dalle società farmaceutiche con cui la commissione europea aveva siglato i contratti di pre-acquisto, ma l'Europa sarebbe al lavoro per avere più dosi.