AstraZeneca aveva annunciato precedentemente che per via della necessità di ottimizzazione della produzione di vaccini, le tempistiche di consegna sono state cambiate e nel primo trimestre, invece degli 80 milioni di dosi pianificati, l'UE riceverà 31 milioni di dosi del vaccino.
Ciò ha innescato le critiche da parte dell'UE e dei politici degli Stati membri che fanno leva sul fatto che l'azienda è contrattualmente obbligata a fornire il volume previsto del farmaco, mentre i rappresentanti dell'azienda hanno sostenuto che non si trattava di obblighi, ma di possibili volumi di consegne.
Secondo il quotidiano, i legali di AstraZeneca stanno lavorando per determinare quali "punti sensibili" nei documenti devono essere omessi per la pubblicazione, dopodiché invieranno la bozza alla Commissione Europea per approvazione che, come previsto, sarà resa nota venerdì.
Inoltre, Soriot ha promesso che la compagnia fornirà più dosi del vaccino di quanto annunciato.
"Non è probabile che alla fine arriveremo agli 80 milioni. Tuttavia, dovrebbero essere molto più di 31 milioni", cita il giornale la sua fonte.
Frankfurter Allgemeine Zeitung riporta anche che Soriot non insiste più sul fatto che volumi e tempistiche di consegna determinati non fossero indicati nel contatto, nonostante la precedente affermazione secondo cui non si trattava di obblighi, ma delle capacità dell'azienda.
In precedenza Ursula Von der Leyen, presidente della Commissione Europea, aveva richiesto ad AstraZeneca una spiegazione sul motivo dei tagli annunciati dall'azienda per la consegna dei vaccini contro il COVID-19 nei paesi dell'UE, sottolineando che è necessario che i prodotti arrivino per tempo.