Il 2020 è davvero l'anno più brutto della storia dell'Umanità? Per parlarne Sputnik Italia si è rivolto al Prof. Enzo Pennetta, saggista e studioso di dinamiche socioeconomiche.
— Prof. Pennetta, il settimanale americano Time ha cancellato il 2020 in copertina sottolineando che "questa è la storia di un anno che non vorrai mai rivedere”. Condivide questo gesto? Lo dobbiamo archiviare senza alcun rimpianto?
Time in copertina cancella il 2020, 'peggior anno di sempre'
— Agenzia ANSA (@Agenzia_Ansa) December 5, 2020
'Pandemia ma non solo, mai visto niente di simile da decenni' #ANSAhttps://t.co/kIigxbw8mY
— La copertina di Time sarebbe giustificabile se l'avesse fatta un bambino, cancellare un numero è un gesto che non significa nulla, gli anni non sono responsabili di quello che accade mentre ovviamente sono le persone con le loro scelte a determinare se le cose vanno bene o male.
Detto questo l’epidemia e i lockdown non li rimpiangiamo certamente ma di buono c’è da rilevare che c’è stata anche una grande presa di coscienza da parte di molti sull'importanza dei diritti fondamentali.
— È il peggior anno di sempre per il Covid, come sostengono alcuni esperti? Che bilancio vorrebbe fare?
— Non credo che sia possibile fare una classifica tra gli anni della storia, certamente è un anno decisivo sotto molti punti di vista. Il bilancio vede purtroppo molte vittime sul campo e non parlo solo dal punto di vista sanitario, le conseguenze economiche e sociali sono confrontabili con quelle di una guerra tradizionale e sono destinate ad aggravarsi.
— Negli ultimi mesi, le analisi storiche, economiche, filosofiche e sociologiche si sono sprecate per cercare di capire, ed eventualmente relativizzare, la portata apocalittica del Venti-Venti. Cosa ansine pensa? Ha elaborato qualche Sua teoria che spiega perché ci troviamo oggi in questa situazione?
— La lettura che propongo per il 2020 è quella di un anno in cui l'azione di interessi globalisti, che erano stati portati avanti per decenni, è divenuta particolarmente intensa, il Covid, a prescindere dalla sua origine, è stato usato per accelerare tutta una serie di cambiamenti che vanno a favore della globalizzazione.
— Il motore di ricerca più usato al mondo Google ha diffuso la lista di quali sono stati i principali argomenti digitati dagli utenti italiani. Ai vertici della classifica, in varie sezioni, c'è il Covid-19 e tutto ciò che riguarda la pandemia:
Coronavirus, Elezioni Usa, Classroom,Weschool, Nuovo Dpcm, Diego Armando Maradona, Kobe Bryant, Meet, Contagi, Protezione civile. Come commenterebbe questo risultato? Ciò significa che non è stato nessun evento positivo nel corso del 2020?
#coffeebreak Le ricerche segnalano come sono cambiate le nostre vite. Servizio di Daniela Grandi https://t.co/AK4tZeVENE
— La7 (@La7tv) December 14, 2020
— Da un’analisi immediata si vede che le parole più cercate su Google non rappresentano in realtà gli interessi delle persone ma sono lo specchio di quello che esse hanno ricevuto dai grandi media, al primo posto è presente infatti tutto ciò che è legato all'epidemia del Covid 19 e sarebbe stato sorprendente il contrario data la quasi monopolizzante presenza di questo argomento nei giornali e sulle televisioni a partire dal febbraio 2020. Solo le notizie comunque tragiche come la scomparsa di due grandi campioni dello sport emergono su questo sfondo.
Eventi positivi sì ce ne sono stati, penso alla grande voglia di vivere espressa durante l'estate quando i giovani si sono riuniti per ballare e festeggiare, ma come abbiamo visto ogni evento positivo di reazione e socializzazione è stato colpevolizzato, per questo sembra che non ce ne siano stati.
— “Andrà tutto bene” era diventato un must durante la prima fase della pandemia. Sta per terminare la seconda ondata, dove domina la depressione, la stanchezza e a volte la rabbia. E come sarà, a Suo avviso, la terza tappa di cui ci stanno già apertamente parlando?
Adesso anche i più ottimisti non possono fare a meno di vedere il disastro causato da una politica e da una “scienza” che non hanno saputo trovare soluzioni diverse all'emergenza.
La terza tappa sarà un insistere su soluzioni fallimentari, il lockdown ha fallito dal punto di vista sanitario, paesi che non l’hanno adottato hanno situazioni analoghe a quelli che lo hanno adottato, ma la soluzione proposta è “più lockdown”, andremo quindi verso un aggravamento complessivo, sia dell'aspetto sanitario che di quello economico e sociale.
— Il Covid-19 ha messo in luce le nostre fragilità individuali e collettive, ma proprio per questo ci ha dato l'opportunità di ripensare a modelli e stili di vita più inclusivi, dove i servizi essenziali come sanità, istruzione e ricerca siano messi al primo posto. Secondo Lei, abbiamo imparato questa lezione?
— Quali aspettative ha per l’anno che verrà? Guarda verso il 2021 con la speranza o ancora con tanta preoccupazione?
Il quadro generale non potrà migliorare senza un'inversione di direzione ma questa non si intravede all'orizzonte, a tutto questo si aggiungerà una forte instabilità politica negli USA che escono in ogni caso profondamente spaccati dalle ultime elezioni. Credo che chi si preparerà con realismo a confrontarsi con questi scenari potrà essere meglio preparato ad affrontare l’anno che verrà.