La pandemia Covid fa schizzare il debito pubblico italiano, che corre quasi dieci volte più velocemente rispetto agli anni passati. A dare l'allarme è il centro studi di Unimpresa, secondo cui il debito cresce al ritmo di quasi 20 miliardi al mese, mentre nel 2019 la media mensile era pari a 2,4 miliardi. Nei primi 9 mesi del 2020 il debito pubblico è cresciuto del 7,2%, un valore multiplo rispetto all'anno precedente, quando ha segnato un incremento dell'1,2%.
Nel 2019 il debito è salito di 29 miliardi, raggiungendo 2.409 miliardi, a fine 2018, il debito era di 2.380, nel 2017 di 2.329 miliardi e nel 2016 di 2.285 miliardi.
"La gestione delle finanze statali da parte del governo è fuori controllo. - avverte il vicepresidente di Unimpresa, Giuseppe Spadafora - L’esecutivo ha l’aggravante di aver utilizzato male le risorse finanziarie derivanti dal deficit aggiuntivo. Il prossimo decennio, in assenza di una crescita economica robusta, capace di riportare in equilibrio i conti pubblici, sarà disastroso. Le nostre imprese continueranno a fallire, l’occupazione crollerà e, a quel punto - conclude- ci piomberanno addosso manovre correttive dolorosissime, con tagli dissennati ai servizi pubblici e alla spesa pensionistica".
Il governo è ricorso all'extra-deficit per poter reperire rapidamente le risorse aggiuntive necessarie a fronteggiare la crisi economica dovuta al lockdown per l'emergenza sanitaria. In particolare il debito è cresciuto di 36 miliardi nel mese di aprile, 41 miliardi a maggio, 20 miliardi a giugno, 30 miliardi a luglio. La corsa ha subito una frenata ad agosto (18 miliardi) e a settembre (4 miliardi).
Rendimenti dei bot
Questo mercoledì il Tesoro ha assegnato 7 miliardi di euro di Bot annuali offerti in asta con un rendimento medio è sceso a -0,498%, rispetto allo -0,478% del collocamento di novembre. La domanda ha superato i 12,8 miliardi di euro con un rapporto di copertura pari a 1,83.