Il premier armeno Nikol Pashinyan, il presidente azerbaigiano Ilham Aliyev ed il capo di Stato russo Vladimir Putin hanno firmato una dichiarazione congiunta per porre fine a più di un mese di sanguinosi scontri militari nella regione del Nagorno-Karabak. L'accordo è entrato in vigore alle 21 dell'orario di Greenwich (22 in Italia) del 9 novembre.
Oltre al cessate il fuoco, la dichiarazione contiene una serie di disposizioni che determineranno le ulteriori attività delle tre nazioni nella regione ed è diretta a mantenere la pace ottenuta con difficoltà. Ecco i punti principali del documento:
- Il cessate il fuoco sarà osservato da un contingente di 1.960 persone delle forze di pace russe e da un centro dedicato per il controllo del cessate il fuoco. Le forze di pace russe saranno schierate lungo la linea di contatto nella regione del Nagorno-Karabakh e lungo il corridoio di Lachin.
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La dichiarazione non suggerisce la partecipazione di forze di pace di nessun altro Paese.
- Il dispiegamento delle forze di pace russe avverrà parallelamente al ritiro delle forze armene dalla regione contesa.
- Le forze di pace russe devono rimanere nelle loro posizioni in Nagorno-Karabakh per cinque anni con proroghe automatiche di cinque anni se nessuna delle parti possa decidere diversamente.
Concessioni territoriali
- Entrambe le parti rimangono nelle posizioni che occupano attualmente, ma l'Armenia deve consegnare i territori di Agdam e il distretto di Calbajar nel Karabakh orientale e il distretto di Lachin nell'ovest della regione entro determinate scadenze. L'ultimo distretto deve essere consegnato entro il 1° dicembre 2020.
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Per evitare che la capitale dell'autoproclamata Repubblica del Nagorno-Karabakh venga tagliata fuori dall'Armenia a seguito delle concessioni territoriali, le forze di pace russe avranno il controllo del corridoio Lachin che collega i due territori.
- Le forze di pace russe non saranno incaricate della città di Shushi controllata dall'Azerbaigian, situata nel corridoio verso Stepanakert, e le parti devono concordare la costruzione di una strada alternativa che colleghi l'Armenia e la capitale dell'autoproclamata Repubblica nei prossimi tre anni.
Infrastrutture di trasporto e questioni umanitarie
- L'Armenia si impegna a organizzare un corridoio di trasporto sicuro per i civili e il trasporto civile tra l'Azerbaigian e la sua exclave, la Repubblica Autonoma di Nakhichevan. Il corridoio di trasporto sarà monitorato dalle forze di frontiera russe ivi dispiegate.
- A sua volta, Baku si impegna a garantire la sicurezza di un corridoio per i civili e il trasporto civile nel corridoio Lachin.
- L'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati supervisionerà il ritorno degli sfollati interni e dei rifugiati alle loro case nella regione del Nagorno-Karabakh.
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Armenia e Azerbaigian condurranno uno scambio di prigionieri di guerra, ostaggi e corpi dei caduti.