Matteo Renzi ritorna sul Dpcm dopo le richieste di ieri e le critiche che gli sono state rivolte dal segretario del PD Zingaretti.
“Leggo polemiche sulla nostra semplice richiesta al Premier di rivedere il DPCM”, scrive Renzi su Facebook.
Il leader di Italia Viva è convinto che “chiudendo ristoranti alle 18 e chiudendo i luoghi della cultura non diminuiscono i contagiati: aumentano solo i disoccupati.”
Questa la sua posizione a cui si aggiunge la sua non piena convinzione che le misure adottate nel recente Dpcm siano basate su dati scientifici.
“Chiedere di riflettere su basi scientifiche e non su emozioni passeggere è un atto di responsabilità contro la superficialità”, scrive Renzi.
Mancanza di organizzazione
Al governo, Renzi rimprovera “la mancanza di organizzazione” a partire dai trasporti e poi la “mancanza dei tamponi rapidi”.
E ancora una volta ritorna sul tema scuola schierandosi contro i banchi a rotelle, perché dice: “Servono i test, non i banchi a rotelle. E servono i soldi del Mes: continuare a dire NO al Mes in questa fase non è ideologia ma è puro masochismo.”
“Chiedere di organizzarsi meglio non è lesa maestà ma buon senso. Siamo in maggioranza ma non siamo mai stati e mai saremo Yes Man”, dice ancora Renzi rispondendo alle critiche piovute principalmente da esponenti del suo ex partito, tra cui Andrea Orlando.
Ricordo nitidamente i giorni nei quali i ministri, finito il cdm, andavano in piazza a manifestare contro il governo.
— Andrea Orlando (@AndreaOrlandosp) October 26, 2020
Tempi assai più semplici di questi eppure non andò bene allora, per il governo ma ancor più il Paese.
Abituato alle critiche
“E poi confesso che ci sono abituato: anche ad aprile dicevamo cose scomode che poi però si sono rivelate vere. Prima ci insultano, poi ci ignorano, poi ci danno ragione senza ammetterlo. I decreti vanno adottati su base scientifica, non su emozioni passeggere. La situazione sanitaria è seria: la politica deve essere all’altezza”, conclude il fondatore di Italia Viva.