Nagorno-Karabakh, per l'Azerbaigian morto anche un 13enne russo in seguito a bombardamento di Ganja

© Sputnik . Asatur Yesayants / Accedi all'archivio mediaLe distruzioni dopo gli scontri nella zona di conflitto di Nagorno-Karabakh
Le distruzioni dopo gli scontri nella zona di conflitto di Nagorno-Karabakh   - Sputnik Italia
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In seguito al bombardamento di Ganja, per il quale Baku ha accusato le forze armate armene, avrebbe perso la vita anche un cittadino russo di appena 13 anni.

Un cittadino russo di 13 anni avrebbe perso la vita in seguito ad un bombardamento missilistico della città di Ganja. A riferirlo è la Procura generale del'Azerbaigian.

"Nonostante gli sforzi dei medici oggi in ospedale è deceduto un cittadino russo (nato nel 2007), rimasto vittima di un bombardamento missilistico a Ganja avvenuto il 17 ottobre 2020", si legge nel comunicato stampa del dicastero. 

Situato a quasi circa 100 chilometri di distanza dalla linea del fronte nella regione del Nagorno-Karabakh, Ganja è stata bombardata nella notte del 17 ottobre. Le autorità dell'Azerbaigian hanno riferito che a causa del bombardamento hanno perso la vita 13 persone, tra cui anche 3 bambini, mentre altre 53 sono rimaste ferite.

Per l'accaduto Baku ha accusato le forze armate armene, che avrebbero lanciato sulla città dei missili Elbrus. ​Il portavoce del ministero della Difesa armeno Shushan Stepanyan ha smentito la notizia su raid missilistici contro la città azera di Ganja.

Negoziati di Mosca e tregua

I capi delle diplomazie di Baku e Yerevan durante i negoziati a Mosca conclusi venerdì 9 ottobre hanno concordato il cessate il fuoco nel Nagorno-Karabakh a partire da mezzogiorno di sabato 10 ottobre. I ministri degli Esteri di Armenia e Azerbaigian erano arrivati a Mosca su invito del presidente russo Vladimir Putin. I negoziati sono durati oltre dieci ore.

Escalation nel Nagorno-Karabakh

I combattimenti sulla linea di contatto nel Nagorno-Karabakh sono iniziati il ​​27 settembre. Armenia e Azerbaigian si accusano a vicenda di aver riacceso il conflitto, il governo indipendentista filo-armeno della repubblica non riconosciuta denuncia bombardamenti di artiglieria delle forze azere su centri abitati, compresa la capitale Stepanakert. L'Armenia ha dichiarato la legge marziale e - per la prima volta - la mobilitazione generale, sostenendo che Ankara sostiene attivamente Baku. In Azerbaigian è stata invece introdotta una mobilitazione parziale.

I leader di Russia, Stati Uniti e Francia hanno invitato le parti opposte a porre fine agli scontri e ad impegnarsi ad avviare negoziati senza precondizioni. La Turchia ha dichiarato che fornirà all'Azerbaigian qualsiasi sostegno richiesto sullo sfondo di un altro aggravamento della situazione nel Nagorno-Karabakh.

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