Nagorno-Karabakh, oggi ministri Esteri di Armenia e Azerbaigian a Washington per i negoziati

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I due capi delle diplomazie di Yerevan e Baku prenderanno parte a dei colloqui insieme al segretario di Stato americano Mike Pompeo.

Nella giornata di oggi i ministri degli Esteri di Armenia e Azerbaigian, Zohrab Mnatsakanyan e Jeyhun Bayramov saranno negli Stati Uniti per partecipare a dei negoziati per discutere della cessazione delle ostilità nella regione contesta del Nagorno-Karabakh.

I due funzionari si incontreranno con il segretario di Stato degli Stati Uniti d'America, Mike Pompeo, ma non è ancora chiaro se i colloqui avverranno in formato trilaterale o separatamente.

La portavoce degli Esteri armeni, Anna Naghdalyan, nella giornata di martedì aveva riferito a Sputnik che per Yerevan il raggiungimento di un cessate il fuoco duraturo è un'assoluta priorità.

Contestualmente, il Ministero degli Esteri di Baku aveva confermato che il ministro Bayramov avrebbe tenuto un incontro di alto livello con il segretario di Stato Pompeo.

Negoziati di Mosca e tregua

I capi delle diplomazie di Baku e Yerevan durante i negoziati a Mosca conclusi venerdì 9 ottobre hanno concordato il cessate il fuoco nel Nagorno-Karabakh a partire da mezzogiorno di sabato 10 ottobre. I ministri degli Esteri di Armenia e Azerbaigian erano arrivati a Mosca su invito del presidente russo Vladimir Putin. I negoziati sono durati oltre dieci ore.

Escalation nel Nagorno-Karabakh

I combattimenti sulla linea di contatto nel Nagorno-Karabakh sono iniziati il ​​27 settembre. Armenia e Azerbaigian si accusano a vicenda di aver riacceso il conflitto, il governo indipendentista filo-armeno della repubblica non riconosciuta denuncia bombardamenti di artiglieria delle forze azere su centri abitati, compresa la capitale Stepanakert. L'Armenia ha dichiarato la legge marziale e - per la prima volta - la mobilitazione generale, sostenendo che Ankara sostiene attivamente Baku. In Azerbaigian è stata invece introdotta una mobilitazione parziale.

I leader di Russia, Stati Uniti e Francia hanno invitato le parti opposte a porre fine agli scontri e ad impegnarsi ad avviare negoziati senza precondizioni. La Turchia ha dichiarato che fornirà all'Azerbaigian qualsiasi sostegno richiesto sullo sfondo di un altro aggravamento della situazione nel Nagorno-Karabakh.

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