Crisi Nagorno-Karabakh, militari azeri pubblicano video con distruzione S-300 armeno

© Foto : Defence Ministry of Azerbaijan//screenshotThe Azerbaijani Defence Ministry publishes video of alleged "destruction of Armenian S-300"
The Azerbaijani Defence Ministry publishes video of alleged destruction of Armenian S-300 - Sputnik Italia
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Proseguono gli scontri tra i due Paesi nella regione del Nagorno-Karabakh, nonostante le parti abbiano firmato un accordo di cessate il fuoco il 9 ottobre dopo 11 ore di colloqui a Mosca.

Il ministero della Difesa dell'Azerbaigian ha diffuso un video che mostra la distruzione delle unità della contraerea armena S-300. Le immagini, riprese dall'alto, mostra oggetti simili ai sistemi missilistici dispiegati pochi secondi prima che una grande esplosione avvolga l'intera area.

Il ministero non ha fornito dettagli sul video, ad esempio quando è stato realizzato o dove erano localizzati i sistemi S-300. Inoltre, non è del tutto chiaro quale arma le forze azere hanno usato per distruggere gli S-300.

La pubblicazione del video da parte di Baku arriva mentre le parti del conflitto del Nagorno-Karabakh continuano a rispondere reciprocamente al fuoco nonostante il raggiungimento di un accordo di cessate il fuoco il 9 ottobre dopo i negoziati di 11 ore a Mosca. Il cessate il fuoco è iniziato il 10 ottobre alle 12 dell'orario locale, ma poche ore dopo l'entrata in vigore le parti hanno già iniziato a denunciare le prime violazioni.

Escalation nel Nagorno-Karabakh

I combattimenti sulla linea di contatto nel Nagorno-Karabakh sono iniziati il ​​27 settembre. Armenia e Azerbaigian si accusano a vicenda di aver riacceso il conflitto, il governo indipendentista filo-armeno della repubblica non riconosciuta denuncia bombardamenti di artiglieria delle forze azere su centri abitati, compresa la capitale Stepanakert. L'Armenia ha dichiarato la legge marziale e - per la prima volta - la mobilitazione generale, sostenendo che Ankara sostiene attivamente Baku. In Azerbaigian è stata invece introdotta una mobilitazione parziale.

I leader di Russia, Stati Uniti e Francia hanno invitato le parti opposte a porre fine agli scontri e ad impegnarsi ad avviare negoziati senza precondizioni. La Turchia ha dichiarato che fornirà all'Azerbaigian qualsiasi sostegno richiesto sullo sfondo di un altro aggravamento della situazione nel Nagorno-Karabakh.

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