“Le misure eccezionali di politica economica hanno finora permesso di evitare gli scenari più avversi; le prospettive restano però incerte, condizionate dall’evoluzione della pandemia e fortemente dipendenti dalla prosecuzione delle misure di sostegno.”
Sono le parole del Capo dipartimento economia e statistica di Banca d’Italia, Eugenio Gaiotti, in audizione questa mattina alla Camera dei deputati, dove si sono riunite le Commissioni Bilancio (per la Camera) e Programmazione economica (per il Senato).
Gaiotti ha presentato la relazione della Banca d’Italia sulla Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2020 (NaDef) approvato dal Governo la scorsa settimana.
Recupero dell’economia nel terzo trimestre
Come anticipato dal ministro Roberto Gualtieri sabato scorso, gli indicatori sul terzo trimestre mostrano una situazione di miglioramento dell’economia italiana. Dati confermati anche da Banca d’Italia.
“Tutti gli indicatori che osserviamo (tra questi i consumi elettrici e di gas, i flussi di traffico, i pagamenti al dettaglio) segnalano un recupero dell’economia nel terzo trimestre, più ampio di quanto avevamo stimato in precedenza, anche se non omogeneo tra i settori.”
Banca d’Italia per la produzione industriale in particolare stima una crescita nel terzo trimestre del 30%. Mentre nei servizi l’impatto della pandemia resta “più persistente”, dove il recupero è “parziale”.
Prospettive incerte
Anche se Banca d’Italia conferma la caduta del PIL al -9,5% come stimato in luglio, afferma anche che “le prospettive restano però molto incerte”.
Questo perché “resta rilevante il rischio che l’evoluzione globale della pandemia continui a ripercuotersi sulla fiducia di famiglie e imprese o resti debole la domanda globale.”
Riduzioni di spesa delle famiglie
Banca d’Italia evidenzia come a ridurre i consumi non siano state, e non saranno, solo “i nuclei con maggiori difficoltà economiche, ma anche famiglie che non prevedono di incorrere in perdite di reddito significative”.
La ricerca condotta da Banca d’Italia tra fine agosto e inizio settembre, evidenzia come un terzo delle famiglie intervistate, e senza problemi economici, prevedono di ridurre le spese per beni durevoli nei prossimi tre mesi.
Il 47% delle famiglie con situazione di difficoltà economica (costituiscono il 23% del totale) ridurranno le spese.