L'ufficio del procuratore generale azero ha dichiarato domenica che almeno cinque persone sono morte e altre 28 sono rimaste ferite a seguito dei bombardamenti a Ganja, dove un razzo ha distrutto un palazzo residenziale.
In precedenza, il ministero delle Emergenze dell'Azerbaigian ha detto che almeno cinque cadaveri sono stati recuperati dalle macerie, mentre altre 17 persone sono rimaste ferite.
"A seguito dell'impatto di un razzo, un edificio residenziale è stato completamente distrutto. Per ora, i corpi di cinque morti sono stati recuperati dalle macerie; ci sono 17 feriti. I soccorritori stanno lavorando sul posto", afferma il comunicato di domenica ha detto il servizio stampa del Ministero delle situazioni di emergenza dell'Azerbaigian.
Domenica scorsa, il ministero della Difesa azero ha detto che Ganja, la seconda città più grande del Paese, era stata bombardata dalle forze armene. La dichiarazione è seguita all'annuncio fatto dal Nagorno-Karabakh che diversi grandi villaggi erano stati attaccati dalle forze azere.
In precedenza, un corrispondente di Sputnik aveva riferito dalla scena che diverse esplosioni erano state udite a Stepanakert, la capitale della repubblica non riconosciuta, nonostante il cessate il fuoco precedentemente mediato dalla Russia.
I colloqui di pace a Mosca per il cessate il fuoco sono durati per oltre 10 ore dal 9 al 10 ottobre, con i ministri degli esteri di Russia, Armenia e Azerbaigian che hanno negoziato la fine delle ostilità nella regione del Nagorno-Karabakh. I colloqui sono terminati in una dichiarazione congiunta delle tre parti che prevede il cessate il fuoco, a partire dal 10 ottobre, affinché le parti si scambino i prigionieri e i corpi delle vittime.
Escalation nel Nagorno-Karabakh
I combattimenti sulla linea di contatto nel Nagorno-Karabakh sono iniziati il 27 settembre. Armenia e Azerbaigian si accusano a vicenda di aver riacceso il conflitto, il governo indipendentista filo-armeno della repubblica non riconosciuta denuncia bombardamenti di artiglieria delle forze azere su centri abitati, compresa la capitale Stepanakert. L'Armenia ha dichiarato la legge marziale e - per la prima volta - la mobilitazione generale, sostenendo che Ankara sostiene attivamente Baku. In Azerbaigian è stata invece introdotta una mobilitazione parziale.
I leader di Russia, Stati Uniti e Francia hanno invitato le parti opposte a porre fine agli scontri e ad impegnarsi ad avviare negoziati senza precondizioni. La Turchia ha dichiarato che fornirà all'Azerbaigian qualsiasi sostegno richiesto sullo sfondo di un altro aggravamento della situazione nel Nagorno-Karabakh.