L'Azerbaigian e l'Armenia hanno confermato la loro partecipazione alle consultazioni a Mosca, ha detto ai giornalisti la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova. "Sono in corso preparativi attivi", ha aggiunto Zakharova.
Ieri è stato reso noto che il leader russo Vladimir Putin ha invitato al dialogo i ministri degli esteri di Armenia e Azerbaigian.
La situazione nella regione contesa del Caucaso meridionale è peggiorata lo scorso 27 di settembre, dopo che Armenia e Azerbaigian hanno dato vita a reciproci scontri a fuoco e provocazioni militari lungo la linea di contatto. L'escalation ha spinto entrambi i Paesi a introdurre la legge marziale e la mobilitazione.
Lo scorso 1 di ottobre i presidenti di Russia, Stati Uniti e Francia hanno pubblicato una dichiarazione congiunta nella quale veniva condannata l'escalation in atto nel Nagorno-Karabakh.
Il conflitto nella regione è iniziato nel febbraio del 1988, quando la Regione Autonoma del Nagorno-Karabakh proclamò l'indipendenza dalla Repubblica Socialista Sovietica dell'Azerbaigian. Nell'area è scoppiato un conflitto armato tra il 1992 al 1994, da allora sono stati avviati negoziati per la normalizzazione del conflitto con la mediazione del gruppo di Minsk dell'OSCE, guidato da Russia, Stati Uniti e Francia.
L'Azerbaigian insiste sulla conservazione della propria integrità territoriale mentre l'Armenia protegge gli interessi della repubblica non riconosciuta del Nagorno-Karabakh, che non è parte del negoziato.