Capi di bestiame affogati per via delle esondazioni dei corsi d'acqua, mucche bloccate negli alpeggi, interi raccolti di castagne distrutti, serre divelte, verdure e ortaggi sepolti dal fango, strade rurali impraticabili a causa delle frane: questi sono i danni provocati dal maltempo segnalati da Coldiretti, che considera i fenomeni metereologici estremi di questo fine settimana come la conseguenza dei cambiamenti climatici e la tendenza alla tropicalizzazione del clima italiano.
I danni stimati all'agricoltura e alle attività zootecniche, secondo l'associazione degli agricoltori, ammontano a circa 300 milioni di euro e riguarderebbero anche le strutture e le macchine per la produzione agricola.
Flagellate dal maltempo anche Liguria e Lombardia, dove sono state danneggiate le risaie del triangolo d’oro tra Vercelli, Novara e Pavia, che fornisce l'80% del riso italiano, proprio alla vigilia del raccolto. L'inondazione del Roja in Liguria ha distrutto canali per l’irrigazione, ponti e i tradizionali muretti a secco liguri, in Val Nervia devastate le coltivazioni del Fagiolo di Pigna e della lavanda e a Savona l'olivicoltura ha subito pesanti danni.
Con la perturbazione di questo fine settimana sale il conto dei danni di questo inizio autunno 2020 segnato 127 eventi estremi tra nubifragi, grandinate, vento forte, tornado, bombe d’acqua secondo l’analisi della Coldiretti su dati dell’European Severe Weather Database (Eswd) dal 21 settembre fino ad ora.