I medici cubani della brigata Henry Reeve sono stati ufficialmente candidati al Premio Nobel per la Pace. Hanno prestato aiuto all'Italia e ad altri Paesi del mondo colpiti dalla pandemia.
Il Consiglio Mondiale per la Pace ne ha riconosciuto il ruolo fondamentale per fermare la diffusione dei contagi e l'impegno nella lotta al coronavirus, presentando la formale candidatura al più importante e prestigioso riconoscimento.con una lettera inviata al comitato norvegese.
La brigata Henry Reeve, formata da 52 medici e infermieri internazionalisti, ha messo piede in Italia il 22 marzo a Cremona, uno dei maggiori epicentri dell'epidemia in Nord Italia, dove è rimasta sino a fine maggio in un ospedale da campo .
"Medical Workers of Conviction: Speaking to Cuban Doctors Who Heal the World", by @VijayPrashad. Support the #Nobel4CubanDoctors! Sign the petition here: https://t.co/Q0PrHF39nj #CubaSalvaVidas #Cuban #Cuba @resumenus #CubaNobel #healthcare #CubaPorLaVidahttps://t.co/ND50CFXq6s
— Nobel Peace Prize for Cuban Doctors (@CubaNobel) September 25, 2020
Un secondo contingente con 21 medici e 16 infermieri, è partito a metà aprile per il Piemonte prestando per tre mesi servizio nell'ospedale da campo allestito all'interno delle OGR, le ex Officine Grandi Riparazioni di Torino.
Il lavoro svolto in Italia e in altri Paesi sono valsi alla brigata la candidatura al Nobel per la Pace.
La notizia della candidatura ha suscitato molta emozione a Cremona, dove la Brigada Henry Reeve si è guadagnata l'affetto e la riconoscenza della cittadinanza, a partire dal primo cittadino.
“Mi è difficile – ha dichiarato il sindaco Stefania Bonaldi – esprimere a parole la gioia, la commozione, l’orgoglio e lo straordinario affetto che proviamo per i nostri hermanos de Cuba. Abbiamo fatto nostro il loro motto: La nostra patria è l’umanità“.
Nei mesi di marzo, aprile e maggio, durante il periodo più duro dell'epidemia di coronavirus in Italia hanno prestato servizio equipe mediche di diversi paesi, tra cui Russia, Albania, Cina.