Botta e risposta sul Ponte di Messina tra l'assessore siciliano alle Infrastrutture, Marco Falcone, e il ministro del Sud, Giuseppe Provenzano, che aveva definito "incompatibili" i tempi di costruzione della grande infrastruttura con quelli del Recovery Fund .
"L'unica ‘incompatibilità’ che vediamo è quella fra la visione di Roma, sostenuta paradossalmente da ministri ed esponenti siciliani che ci governano, e l’orizzonte, l’obiettivo, dello sviluppo della Sicilia”, replica Falcone.
"Non c'è alcun pregiudizio ideologico sul Ponte sullo Stretto, ma i tempi sono incompatibili con quelli del Recovery Fund e non è finanziabile", aveva dichiarato il ministro intervenendo venerdì alla trasmissione Agorà.
"Noi abbiamo delle opere infrastrutturali fondamentali che sono già finanziate e che devono essere realizzate - ha proseguito -, nessuno mi convincerà che bisognerà aspettare il Ponte per dare l’Alta Velocità ai calabresi e ai siciliani. Abbiamo la necessità di garantire ai cittadini il diritto alla mobilità che oggi spesso è negata".
La proposta di un collegamento stabile tra Sicilia e Calabria per assicurare la continuità territoriale, era tornato nel mese di agosto nell'agenda del governo, che aveva ipotizzato anche la costruzione di un tunnel da sottoporre ad un'analisi di fattibilità. Tuttavia il progetto del ponte non è stato inserito tra gli oltre 500 progetti presentati per il Recovery Fund.