Vaccino "Sputnik V", Lancet pubblica la risposta degli scienziati russi ai colleghi occidentali

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La rivista scientifica Lancet ha pubblicato l'appello di un gruppo internazionale di scienziati ai ricercatori russi sul vaccino anti-Covid "Sputnik V" e la risposta degli stessi ricercatori russi ai loro colleghi occidentali, ha riferito a Sputnik un rappresentante del noto magazine.

Allo stesso tempo, per la prima volta sulla rivista, si sottolinea che uno degli autori e promotori delle critiche al vaccino russo ha un conflitto di interessi.

"The Lancet ha pubblicato la corrispondenza su questo studio (sulla pubblicazione del vaccino russo "Sputnik V" - ndr). Entrambi i testi sono disponibili sul nostro sito", ha dichiarato l'interlocutore dell'agenzia.

Appello agli scienziati russi

La lettera, firmata da diversi scienziati stranieri, invita i colleghi russi a pubblicare ulteriori informazioni sul vaccino.

"Mentre i risultati dello studio sembrano potenzialmente significativi, nutriamo diverse preoccupazioni che, a causa dell'accelerata diffusione del vaccino tra la popolazione, abbiamo descritto nella lettera aperta firmata da noi e da molti dei nostri colleghi che condividono le nostre preoccupazioni", si afferma nella missiva.

Risposta punto per punto

Gli scienziati russi hanno risposto punto per punto alle domande dei colleghi elencate nella lettera aperta e nella lettera a Lancet. Hanno toccato la questione della somiglianza dei dati ottenuti in diversi esperimenti e la sospetta differenza emersa tra gli esperti stranieri tra i risultati sulla carica anticorporale tra i partecipanti agli esperimenti.

"Vorremmo sottolineare che tutte le informazioni presentate sono state ottenute a seguito di esperimenti e sono state attentamente controllate", sottolineano gli esperti russi.

L'11 agosto scorso il ministero della Salute russo ha registrato il primo vaccino al mondo contro l'infezione COVID-19 provocata dal nuovo coronavirus, sviluppato dal Centro di Ricerca di Microbiologia ed Epidemiologia "Gamaleya" in collaborazione con il Fondo Russi di Investimenti Diretti. Il vaccino è stato chiamato "Sputnik V".

Conflitto di interessi della critica al vaccino

In precedenza Denis Logunov, vicedirettore dei lavori scientifici del centro Gamaleya, aveva detto a Sputnik che i dati ottenuti nel corso della ricerca sul vaccino "Sputnik V" erano stati sottoposti ad un esame approfondito dei revisori della rivista Lancet e tutte le domande di interesse avevano ricevuto le relative risposte prima della pubblicazione.

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All'inizio di settembre The Lancet ha pubblicato i risultati delle fasi №1 e №2 degli studi clinici del vaccino russo contro COVID-19 "Sputnik V", sviluppato dagli scienziati del Centro Gamaleya. Poco dopo alcuni uomini di scienza di tutto il mondo hanno pubblicato una lettera aperta sul sito italiano "Cattivi Scienziati", specializzato nel confutare e smascherare ricerche pseudoscientifiche, in cui hanno espresso dubbi sui dati relativi al vaccino russo. Un rappresentante di The Lancet ha poi detto all'agenzia Sputnik che il comitato editoriale della rivista aveva invitato gli scienziati russi a rispondere alle domande dei colleghi stranieri.

Il promotore della lettera e uno dei suoi autori, il professore italiano Enrico Bucci, è il titolare della società Resis Srl, che fornisce servizi per la preparazione di articoli scientifici da pubblicare su riviste specializzate, compreso il controllo dei dati destinati alla pubblicazione per incongruenze ed errori. Molte delle pubblicazioni di Bucci contengono informazioni sui suoi possibili conflitti di interesse relativi alle attività commerciali. Allo stesso tempo la lettera aperta iniziale di Bucci ed altri esperti all'indirizzo degli sviluppatori di "Sputnik V" non conteneva informazioni sul conflitto di interessi: è stata divulgata solo in una richiesta ufficiale alla rivista The Lancet. Organizzazioni come Resis Srl offrono servizi, anche a istituti di ricerca e aziende farmaceutiche coinvolte, tra le altre cose, nello sviluppo di vaccini contro l'infezione COVID-19 provocata dal nuovo coronavirus SARS-CoV-2.

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