Decade l’ordinanza di cattura dell’orsa JJ4 imposta dalla provincia di Trento. Il TAR di Trento accoglie la richiesta di sospensiva presentata da Enpa e Oipa.
“Un provvedimento estremamente importante, che accogliamo con grande gioia. Felici per l’orsa e i suoi cuccioli, per la tutela del patrimonio più prezioso di biodiversità e per poter dare voce ai tantissimi cittadini in apprensione per la sorta dell’orsa”, scrivono le due associazioni.
L’orsa in questo momento ha due figli e la cattura prevedeva la reclusione a vita dell’orsa non consentendole di crescere i suoi due figli.
Le associazioni si sono anche attivate per evitare la cattura a vita di M57, l’orso che ha aggredito e ferito gravemente un carabiniere mentre faceva una passeggiata serale.
Enpa e Oipa hanno impugnato in totale altre due ordinanze e sono in attesa del pronunciamento da parte del TAR.
La battaglia che conducono è a favore di “tutti gli orsi che si affaccino, anche fuggevolmente ed episodicamente, nei comuni di Folgarida, Andalo e limitrofi.”
Basta trappole
“Interpretiamo la sentenza di sospensiva del Tar come un richiamo alla ponderazione nelle pubbliche decisioni. Questo, vorremmo dire, non è più tempo di trappole, né per gli orsi né per il diritto, a cominciare dal Piano d’Azione interregionale per la conservazione dell’orso bruno sulle Alpi centro-orientali (Pacobace), tante volte invocato negli atti ufficiali dalla Provincia Autonoma di Trento mentre se ne violavano lettera e spirito.”
Resta il problema dell’aggressione degli orsi agli esseri umani e la convivenza di fatto.