“A luglio il debito delle Amministrazioni pubbliche è stato pari a €2.560,5 mld, in aumento di €29,9 mld rispetto al mese precedente.”
A scriverlo è la Banca d’Italia nel fascicolo mensile dal titolo “Finanza pubblica: fabbisogno e debito” attraverso cui mensilmente si calcola il fabbisogno economico delle Pubbliche amministrazioni.
L’incremento del debito delle amministrazioni centrali è pari a 29,6 miliardi di euro, mentre quello delle amministrazioni locali è di appena 0,3 miliardi di euro.
Il fabbisogno del mese di luglio è stato di 7,3 miliardi di euro, con il debito degli Enti di previdenza rimasto pressoché invariato scrive Banca d’Italia.
“Gli scarti e i premi all’emissione e al rimborso, la rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e la variazione del tasso di cambio hanno nel complesso ridotto il debito di 1,3 miliardi euro.” Lo scrive la Banca d’Italia nel resoconto mensile sul fabbisogno economico delle P.A.
A luglio il #debito delle Amministrazioni pubbliche è stato pari a €2.560,5 mld, in aumento di €29,9 mld rispetto al mese precedente. Leggi il fascicolo Finanza pubblica: fabbisogno e debito che #esceoggi #15settembre sul sito #Bankitalia: https://t.co/AQikx9v4U5 pic.twitter.com/2o1UIXzB5v
— Banca d'Italia (@bancaditalia) September 15, 2020
La vita media del debito italiano
Per quanto riguarda la vita media residua del debito, rispetto al mese precedente è rimasta costante a 7,3 anni scrive la Banca d’Italia.
Quest’ultima detiene una quota di debito pubblico pari al 19,7%, ovvero lo 0,5% in più rispetto al mese precedente (giugno 2020).
Se si fa riferimento ai soli titoli di Stato, allora la Banca d’Italia detiene il 23,2% del debito pubblico, in aumento dello 0,6%.