Il governo brasiliano ha dichiarato persone non grate i diplomatici venezuelani presenti nelle missioni diplomatiche del Paese amazzonico. Una mossa che acuisce le tensioni politiche fra le due nazioni latinoamericane.
In una nota ufficiale pubblicata su Itamaraty, il portale del Ministero degli Esteri brasiliano, il governo “ha comunicato ai funzionari diplomatici, consolari e amministrativi del regime illegale venezuelano di essere stati dichiarati persone non grate”.
Lo status di "persone non grate" non implica l'espulsione dai confini nazionali, ma la perdita dello status diplomatico e delle conseguenti tutele. Il Venezuela avrà adesso la facoltà di ritirare il corpo diplomatico dal Brasile o lasciare che il personale d'ambasciata resti nel Paese senza lo status diplomatico o consolare o immunità e privilegi corrispondenti.
Secondo quanto riferisce l'agenzia Globo, la misura riguarda 29 personalità.
Il precedente
Lo scorso aprile, Bolsonaro aveva ordinato il ritorno dei diplomatici venezuelani nel suo paese, affermando che questa decisione fosse il risultato dei colloqui avuti con Caracas per un ritiro reciproco. Ma il governo di Maduro ha negato l'esistenza di alcun tipo di accordo al riguardo e l'ordine di Bolsonaro era stato sospeso dal procuratore generale brasiliano, Augusto Aras.
Il procuratore aveva giustificato la sospensione adducendo "ragioni umanitarie" per la situazione sanitaria dovuta all'epidemia di coronavirus.
I rapporti tra Venezuela e Brasile
Le tensioni fra i due Paesi sono aumentate in seguito all'elezione del presidente Jair Bolsonaro e all'esplosione della crisi politica in Venezuela, causata dall'ondata di manifestazioni guidate dal leader dell'opposizione, Juan Guaidò, esplosa in seguito alla sua autoproclamazione a presidente ad interim del Paese.
Maduro aveva definito Guaidò un burattino al soldo di Washington per orchestrare un colpo di stato nel Paese, tale da permettere agli Stati Uniti di controllare le risorse naturali del Venezuela.
Guaidò era stato riconosciuto come legittimo presidente da Stati Uniti, paesi Ue - tranne Italia- e dagli Stati del cosiddetto Gruppo di Lima, mentre Russia, Cina e molti altri Paesi hanno riconosciuto la legittimità dell'incarico di Nicolas Maduro.