“L’ennesimo sbarco di 450 uomini a Lampedusa, accompagnato dalla consueta indifferenza: nessuno al largo ha visto nulla!” Lo scrive il governatore della Regione Siciliana Nello Musumeci su Facebook che aggiunge:
“Lampedusa non ce la fa più. La Sicilia non può continuare a pagare l’indifferenza di Bruxelles e il silenzio di Roma.”
Tutte le richieste sono cadute nel vuoto dice Musumeci rivolgendosi ad un governo tutto concentrato su come far ripartire le scuole a settembre evitando il timore di un blocco del sistema per mancanza di aule, docenti e di mezzi di trasporto per portare gli studenti a scuola.
“Avevamo chiesto un ponte aereo per dare un segnale forte, di presidiare il Canale di Sicilia per impedire a questi squallidi mercanti di morte di continuare indisturbati.”
Appello a Conte
Musumeci si rivolge direttamente al presidente del Consiglio Giuseppe Conte e sottolinea stigmatizzandola la frase della ministro dell’Interno Luciana Lamorgese che ieri aveva detto che non c’è alcuna emergenza migranti in Sicilia.
“E ieri abbiamo anche sentito qualche irresponsabile pronunciare frasi incomprensibili come “non esiste l’emergenza”. C’è una emergenza umanitaria e sanitaria. Lo dicono i numeri. Lo dicono i fatti. E non basta impugnare una ordinanza per negare la realtà.”
Convocare Consiglio dei ministri
“È tempo di decisioni forti. Presidente Conte, convochi il Consiglio dei ministri per affrontare l’emergenza di questi mesi, divenuta insopportabile in queste ore. Lo chiedo da presidente di una Regione che, come prevede lo Statuto, ha diritto di partecipare al Consiglio quando si affrontano decisioni che riguardano la mia Isola.”
Lo scrive Musumeci che sembra cogliere il suggerimento datogli dal sindaco di Pozzallo, Ammatuna.
“Non costringete i lampedusani a scioperi e serrate. È un luogo meraviglioso, quello: non merita questo trattamento!”, conclude Musumeci.
Sciopero generale a Lampedusa
Per Totò Martello, sindaco di Lampedusa e Linosa la misura è colma. Dopo lo sbarco di 450 migranti giunti a bordo di un peschereccio, dichiara lo sciopero dell'isola e per lunedì convoca i rappresentanti di tutte le categorie dell'isola.
“Domattina convocherò i rappresentanti delle associazioni di categoria dell'isola, dichiariamo lo sciopero generale: abbassiamo le saracinesche, il governo nazionale continua ad mantenere un silenzio che fa paura. Qualcuno può ricordare a Conte che Lampedusa è italiana?”, scrive in un post su Facebook.
“Posso capire che non si vedono arrivare i barchini - aggiunge - ma se un peschereccio di queste dimensioni con centinaia di persone arriva fin qui e nessuno se ne accorge, vuol dire che non c'è alcun controllo nel Mediterraneo. Ma che fanno le navi militari?”, scrive il primo cittadino.
Ed aggiunge: “qui adesso ad essere in pericolo siamo noi” intendendo i cittadini italiani di Lampedusa.