Inizialmente i manifestanti hanno occupato i marciapiedi pedonali su diversi lati della Piazza della Vittoria, nel centro della capitale bielorussa, e hanno iniziato a scandire degli slogan contro il presidente Lukashenko.
Da un'altra strada, circa 10 persone sono entrate nella piazza con bandiere rosso-verdi (la bandiera ufficiale della Bielorussia), arancioni-nere (il colore del nastro di San Giorgio) e il tricolore russo, ma i due gruppi di manifestanti non sono entrati in contatto.
La "marcia della solidarietà", come le attiviste dell'opposizione bielorussa hanno ribattezzato il corteo, è iniziata alle 16 ora locale ed è proseguita per circa tre ore, sotto il controllo a distanza delle forze dell'ordine.
L'azione, secondo l'inviato di Sputnik sul posto, conta circa 1.000 persone, su diversi lati della piazza. Il calcolo è stato effettuato sulla base dell'area occupata dalle persone durante l'azione, con la capacità media per un metro quadrato. Successivamente, quando il corteo si è mosso, le fila dei partecipanti si sono ingrossate.
Sul luogo del raduno sono arrivati autobus e automobili della polizia senza targhe, da cui sono usciti gli uomini delle forze speciali OMON, nonché alcuni agenti in borghese: questi hanno chiesto alla folla di lasciare la piazza, senza, tuttavia, tentare attivamente di disperdere le manifestanti.
I manifestanti, la stragrande maggioranza dei quali sono ragazze, protestano contro la violenza durante la dispersione dei comizi e contro i risultati delle elezioni presidenziali in Bielorussia, in cui secondo i dati ufficiali della Commissione elettorale centrale della Repubblica, ha vinto Alexandr Lukashenko.
Elezioni presidenziali e proteste in Bielorussia
Il 9 agosto si sono tenute le elezioni presidenziali in Bielorussia. Secondo il Comitato Elettorale Centrale, il capo di Stato, Alexander Lukashenko, ha guadagnato l'80,1% dei consensi, seguito da Svetlana Tikhanovskaya con il 10,12%. L'opposizione non ha riconosciuto questi risultati e la stessa Tikhanovskaya è partita per la Lituania.
Da più di due settimane nel Paese si svolgono proteste non autorizzate contro i risultati delle votazioni. Nei primi giorni, i manifestanti sono stati dispersi, con le forze di sicurezza che hanno usato gas lacrimogeni, idranti, granate assordanti e proiettili di gomma.