Dopo che il Tar ha annullato la sua ordinanza di chiusura degli hotspot siciliani, il presidente della regione, Nello Musumeci, affida a Facebook il suo sfogo, commentando l'elevato numero di sbarchi succedutisi nelle ultime ore, che ha causato una nuova emergenza dell'hotspot di contrada Imbriacola a Lampedusa, attualmente occupato da oltre mille persone, nonostante una capacità di accoglienza di appena cento posti.
"Altri 30 sbarchi a Lampedusa. Nell’HotSpot sono di nuovo più di mille: seicento in sole 48 ore. Se la mia ordinanza non fosse stata sospesa, oggi avremmo una realtà molto diversa", riflette il governatore, che punta il dito contro il governo.
Martedì su quell’Isoletta arriverà una task force inviata da Palermo per verificare le condizioni sanitarie dell’HotSpot, annuncia il governatore, intento a rimettere al centro dell'attenzione del governo e soprattutto del Viminale l'emergenza dei migranti in Sicilia e il rischio di conseguenze sulla salute pubblica, rappresentato dalla possibilità che migranti positivi riescano a fuggire dal contro delle autorità sanitarie.
"Dimenticavo: sulla spiaggia di Agrigento hanno ritrovato un barchino. Nessuno a bordo. Sempre per la storia che la condizione di emergenza sanitaria e di pubblica sicurezza è solo una mia suggestione", conclude.
I tamponi sui migranti
Fonti del Viminale hanno reso noto che il 3, 98% dei tamponi effettuati sui migranti, approdati in Sicilia, ha dato esito positivo.
Dal mese di giugno sono 4.086 i migranti trasferiti dalla Sicilia verso le altre regioni. Inoltre il ministero degli Interni ha rafforzato il contingente militare impegnato sull'isola nell'Operazione "Strade sicure" con 400 nuove unità nel solo mese di agosto, elevando il totale degli uomini schierati in Sicilia a 979.
L'ordinanza di Musumeci
Nello Musumeci aveva tentato il pugno duro contro l'immobilismo del governo. La scorsa domenica 23 agosto il governatore della Sicilia, Nello Musumeci, ha emesso un'ordinanza per la chiusura di tutti gli hotspot e i Centri di accoglienza dell'isola entro le ore 24.00 del 24 agosto.
L'ordinanza prevedeva il ricollocamento immediato presso altre strutture fuori dal territorio della Regione Siciliana. Il Viminale, dopo aver respinto l'ordinanza regionale e chiesto la collaborazione istituzionale a vari livelli sulla questione dell'immigrazione, ha portato l'atto emanato da Musumeci davanti al tribunale amministrativo regionale, ritenendolo viziato da incompetenza.
Il Tar ha accolto la richiesta del ministero degli Interni stabilendo che l'atto è "Le misure adottate con l’impugnato provvedimento sembrano esorbitare dall'ambito dei poteri attribuiti alle regioni".