Blocco licenziamenti, riforma fiscale, lotta all’evasione e rinnovo dei contratti, sono fra i punti principali che i sindacati Cgil, Cisl e Uil intendono discutere con il governo per definire un piano di ripartenza. La crisi economica infatti rischia di far implodere la tenuta sociale del Paese.
Che cosa chiedono i lavoratori? Quali sono i rischi maggiori della crisi che ha investito il Paese? “Sono mesi, ormai, che chiediamo di sottoscrivere un Patto per il Paese tra tutte le parti sociali e le Istituzioni, proprio per scongiurare i rischi di una cronica recessione”, ha sottolineato in un’intervista a Sputnik Italia PierPaolo Bombardieri, segretario generale della Uil.
— PierPaolo Bombardieri, qual è l’obiettivo della manifestazione prevista per il 18 settembre?
— Innanzitutto, si tratta di una manifestazione non “contro”, ma “per”. Cgil, Cisl, Uil hanno predisposto una piattaforma per rivendicare alcune scelte che consentano al Paese di ripartire e di puntare a uno sviluppo duraturo. Più specificamente, abbiamo fatto delle proposte per il miglior utilizzo delle risorse del Recovery Fund. I punti su cui si fonda la nostra iniziativa sono: il blocco dei licenziamenti e l’estensione degli ammortizzatori sociali; la riforma fiscale e la lotta all’evasione; il rinnovo dei contratti nazionali pubblici e privati; la sanità pubblica, la sicurezza sul lavoro, la conoscenza e la cultura; gli investimenti, la digitalizzazione, il lavoro stabile e sostenibile, il Mezzogiorno; la legge per la non autosufficienza, la previdenza e l’inclusione sociale. Su queste basi chiediamo di confrontarci con il Governo per ridisegnare e programmare un nuovo progetto di Paese.
— Quali sono i rischi più grandi per l’economia del Paese a causa della crisi post-Covid?
— Sono mesi, ormai, che chiediamo di sottoscrivere un “Patto per il Paese” tra tutte le parti sociali e le Istituzioni, proprio per scongiurare i rischi di una cronica recessione. Noi temiamo che la crisi economica possa accentuare i problemi sociali e occupazionali con cui stiamo facendo i conti dall’inizio della pandemia. Abbiamo gestito bene questa fase grazie al capillare utilizzo degli ammortizzatori sociali che siamo riusciti a far prorogare sino ai prossimi mesi. Ora, occorre dare continuità a questo percorso e costruire un nuovo modello di sviluppo che valorizzi il lavoro e le potenzialità del nostro Paese e che metta al centro la persona, la vita, la salute e la sicurezza, superando le diseguaglianze e dando a tutti la possibilità di non restare indietro.
— Che cosa chiedono i lavoratori? Quali sono le loro priorità?
— Attraverso quali politiche devono essere investiti i soldi dell’Europa per la ripartenza?
Alla luce di tali dati, abbiamo chiesto al Governo e alla politica di decidere che la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione diventi uno dei principali asset strategici del Paese. In questo quadro, peraltro, si inserisce anche la necessità di definire un’efficace politica industriale e un’efficiente riforma fiscale. Infine, noi crediamo che vada attivato anche il Mes, perché c’è bisogno di una sanità sempre all'altezza delle prove da sostenere e quindi di ospedali e di strutture adeguate a tutelare la salute dei cittadini.
— Secondo lei la situazione dei giovani disoccupati verrà finalmente presa in considerazione nel contesto della crisi attuale e verranno adottate delle misure mirate in merito?