Gli italiani possono stare tranquilli, il ministro della Salute Roberto Speranza e il Governo non hanno intenzione di chiudere gli italiani in casa una seconda volta. Molte cose sono cambiate, a partire dalle terapie intensive che prima erano 5.000 e ora sono il doppio, e poi la curva dei contagi. A febbraio-marzo l’epidemia era fuori controllo, mentre oggi viene controllata attraverso un monitoraggio continuo e costante, racconta il ministro intervistato da La Repubblica.
“Lockdown, blocchi regionali, divieto di trasferimenti interregionali. Calma, non ci troviamo in questa situazione”, afferma Speranza.
Speranza quindi rassicura che l’Italia è ora dotata di un servizio sanitario di molto “rafforzato” rispetto alle fasi drammatiche di febbraio e marzo, quando l’Italia ha scoperto in una notte l’incubo del nuovo coronavirus. Quando nella serata tra il 21 e 22 febbraio a Codogno veniva scoperto il primo caso “autoctono” di Sars-CoV-2.
Fase convivenza
Quella che viviamo ora, afferma Speranza, è la “fase della convivenza con il virus”. Dobbiamo prenderci ovviamente dei rischi, ma sono gestibili e dobbiamo sapere che “il tasso zero contagi non esiste”.
Riapertura scuole
Il ministro interviene anche sulla gestione di eventuali contagi a scuola, che assicura riprenderà a settembre.
Se si dovesse intercettare un caso di contagio in una classe, sarà la classe ad essere isolata “ma l’idea di chiudere tutto l’istituto è semplicemente assurda”, dice ancora il ministro Speranza.
Il 14 settembre sarà ovviamente un banco di prova, ma un “Paese democratico ed evoluto non può fare a meno di un bene primario per le generazioni più giovani”.